Bruxelles – “Una scrittura che erode ogni falsa certezza e ci conduce lì dove mai ci saremmo aspettati di arrivare”. Horace Engdahl, membro dell’Accademia del Nobel descrive con le parole che ogni autore (o quasi) vorrebbe sentir dire sulla propria opera quando commenta l’ultimo lavoro di Elena Basile, “In famiglia” (La Nave di Teseo, 432 pagine, 18 euro).
“Una prosa malinconico-visionaria e una leggerezza di tocco che richiama i film di Truffaut”, aggiunge il critico letterario Filippo La Porta nel commentare i rapporti inestinguibili che incatenano i personaggi di una famiglia napoletana tra competizione, affetto e passioni oscure, mentre inseguono una serenità mai veramente vissuta. Una storia di speranza incarnata da donne forti e fragili insieme, che tengono le redini di una famiglia imperfetta, come forse lo sono tutte, e capace per questo di sorprenderci in ogni momento.
Basile, già ambasciatrice d’Italia in Svezia e più recentemente in Belgio è nata a Napoli ma ha vissuto per motivi di lavoro in Madagascar, Canada, Ungheria e Portogallo. Tra i suoi libri, il romanzo “Una vita altrove” (2014), finalista al Premio Roma, e la raccolta di racconti “Miraggi” (2018), tradotta in francese.
Il 21 aprile il romanzo sarà presentato dall’Autrice alla Piola libri di Bruxelles alle 18.27.