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I diamanti russi inclusi nell'ottavo pacchetto di sanzioni. Ormai insostenibile la posizione contraria del Belgio

I diamanti russi inclusi nell'ottavo pacchetto di sanzioni. Ormai insostenibile la posizione contraria del Belgio

Fonti europee confermano a Eunews che nell'ultima proposta della Commissione Ue compare il divieto al commercio di diamanti grezzi con Mosca, stimato sui 4,5 miliardi di euro nel 2021. Il governo di Bruxelles cerca fino all'ultimo di salvare l'industria della lavorazione di Anversa

Bruxelles – All’ottavo pacchetto di sanzioni l’assente eccellente ha fatto la sua comparsa. Come rendono noto a Eunews fonti europee, anche il commercio di diamanti grezzi dalla Russia è finito nella lista delle misure restrittive dell’Unione Europea attualmente in fase di approvazione al Coreper (il Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio). Dunque certezze definitive ancora non ci sono e bisogna attendere fino alla pubblicazione definitiva della lista. Nell’ulteriore stretta annunciata mercoledì scorso (28 settembre) dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, altre fonti qualificate riportano che dovrebbero essere incluse anche tecnologie critiche per l’industria russa, prodotti chimici, farmaceutici, lignite, lavorati d’acciaio (dal valore di 3 miliardi di euro), armi a uso civile, pietre e metalli preziosi (dopo l’embargo all’oro di luglio). E, oltre ai diamanti grezzi, nella lista delle entità sanzionate dovrebbe comparire anche la più grande azienda russa di estrazione, Alrosa.

Il commercio globale di diamanti grezzi della Russia è stimato dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti attorno ai 4,5 miliardi di euro nel 2021 (una delle prime dieci esportazioni non energetiche di Mosca, il 30 per cento in tutto il mondo) e finora l’assenza di questo prodotto nella lista delle sanzioni Ue è stata determinata dal ruolo di primo piano del Belgio nell’industria mondiale della lavorazione dei diamanti, in particolare Anversa. Nella città portuale fiamminga un embargo totale ai diamanti grezzi dalla Russia potrebbe costare 10 mila posti di lavoro – avverte l’associazione di categoria Antwerp World Diamond Centre – ma l’escalation della guerra in Ucraina ha reso sempre più insostenibile la posizione contraria del governo belga.

Se pubblicamente il Paese ha mostrato aperture alle richieste di Polonia, Paesi Bassi e Baltici, i diplomatici belgi dietro alle quinte cercano di non cedere alle pressioni, forti del timore che questa misura restrittiva possa colpire più l’economia e l’occupazione europea – o piuttosto nazionale – rispetto a quelle di Mosca. Lo stesso premier, Alexander De Croo, in una conferenza ad Anversa ha sostenuto la tesi dell’auto-danneggiamento, sottolineando allo stesso tempo che “per sei secoli questa città ha dimostrato di riuscire a rimanere resistente e innovativa in tempi turbolenti”. Dall’altra parte dell’Atlantico, gli Stati Uniti hanno bloccato l’importazione di diamanti grezzi dalla Russia a poche settimane dall’invasione dell’Ucraina, sanzionando anche l’amministratore delegato di Alrosa, Sergei Sergeevich Ivanov.

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