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Via libera al bilancio Ue 2023 da 186,6 miliardi, 70 sono destinati alle politiche di Coesione

Via libera al bilancio Ue 2023 da 186,6 miliardi, 70 sono destinati alle politiche di Coesione

Il Consiglio Affari generali ha approvato l'accordo già negoziato con il Parlamento il 15 novembre, che prevede 186.6 miliardi di impegni e 168.6 di pagamenti per il prossimo anno. Soddisfatta per le risorse destinate alla Coesione la commissaria Ue Elisa Ferreira: "I fondi di coesione aiutano l'implementazione dei PNRR nazionali"

Bruxelles – Via libera del Consiglio Affari generali Ue al bilancio comunitario per il prossimo anno: 186,6 miliardi di euro di impegni (quanto l’Ue promette di reperire) e 168,6 miliardi di pagamenti (le risorse disponibili nelle casse dell’Unione). I ministri dei 27 Paesi membri hanno dato l’ok definitivo all’accordo negoziato lo scorso 15 novembre con il Parlamento, che è riuscito a trattare sui massimali facendo finire nelle casse europee 2,4 miliardi di euro in più rispetto a quanto chiesto originariamente.

La fetta più sostanziosa è stata attribuita alle Politiche di coesione, a cui spetteranno 70,59 miliardi; 57,26 miliardi vengono destinati per le risorse naturali e l’ambiente e 21 per sostenere il mercato unico, l’innovazione e il digitale. Seguono 17,21 miliardi per la cooperazione internazionale, 11,31 per la pubblica amministrazione europea, 3,73 per la gestione dei fenomeni migratori e delle frontiere, 2,86 per i cosiddetti Strumenti speciali, 2,12 per la difesa europea.

Domani (23 novembre), il Parlamento europeo riunito a Strasburgo dovrebbe dare il suo beneplacito all’accordo.

I fondi di Coesione e gli accordi di partenariato

La Commissaria europea per la politica regionale, Elisa Ferreira, ha espresso soddisfazione per la discussione avuta al Consiglio Affari generali, oggi riunitosi in formato Coesione. “È importante che tutti i ministri siano stati invitati a discutere della politica di coesione”, ha affermato Ferreira in conferenza stampa, ricordando i due obiettivi che andranno perseguiti con i fondi del bilancio Ue: “bisogna mantenere la coesione interna nel lungo periodo, ma anche proteggere regioni e Paesi dalle crisi che provengono dall’esterno e che possono sconvolgere il tessuto socio-economico europeo”. Su quest’ultimo punto anche il ministro ceco per lo sviluppo regionale, Ivan Bartos, ha assicurato che “saremo in grado di ricorrere ai fondi di coesione come temporary tool (strumento temporaneo) per affrontare le crisi”.

Ferreira ha evidenziato che i fondi di coesione “aiutano” inoltre l’attuazione dei piani nazionali per la ripresa (Pnrr): “Abbiamo già firmato 24 accordi di partenariato con i governi nazionali”, ha dichiarato la Commissaria. I partnership agreement sono contratti a lungo termine con gli Stati membri per l’utilizzo dei fondi di coesione 2021-2027, che “creano sinergia con i Pnrr”.

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