Bruxelles – Si prolunga rispettivamente di 30 e 60 giorni la detenzione in carcere per l’eurodeputato Marc Tarabella e per l’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, coinvolti nel cosiddetto Qatargate. La Corte d’Appello del tribunale di Bruxelles ha respinto le richieste di misure di detenzione alternativa per entrambi, confermando così la custodia cautelare fino al prossimo riesame.
Tarabella, agli arresti dallo scorso 10 febbraio, ha ottenuto il trasferimento presso una struttura “più vicina alla sua famiglia”, rende noto il quotidiano belga Le Soir: il socialista belga sarà scortato dalla prigione di Saint Gilles, a Bruxelles, al carcere vallone di Marche-en-Famenne. “Continueremo a batterci per far uscire di prigione una persona innocente, perché, non smetteremo di ricordarlo, Marc Tarabella è innocente, non ha nulla di cui rimproverarsi e non ha mai ricevuto denaro o regali in cambio delle sue opinioni”, ha dichiarato in un comunicato l’avvocato di Tarabella, Maxim Töller. La Camera di Consiglio aveva già confermato la detenzione dei due accusati lo scorso 16 febbraio, ma i legali di Tarabella e Kaili si erano appellati alla decisione e chiesto che fosse riesaminata.
Eva Kaili, ormai al terzo mese di carcere, vedrà ora prolungata la sua detenzione almeno di altri 60 giorni, come prevede la legge belga dopo la terza riesamina mensile della misura di custodia cautelare. A differenza del suo compagno, Francesco Giorgi, da una settimana agli arresti domiciliari con la modalità del braccialetto elettronico, a pesare sulla decisione dei giudici potrebbe essere stata una telefonata, effettuata alla sorella dal carcere di Haren, in cui la socialista greca le chiedeva di recuperare un telefono cellulare e una chiavetta usb. Per le autorità, una richiesta del genere potrebbe aver rappresentato un rischio di distruzione di prove, che giustificherebbe quindi il prolungamento della detenzione.
La decisione di oggi è stata presa da un giudice sostituto, perché il magistrato incaricato dell’inchiesta, Michel Claise, è oggetto di una richiesta di ricusazione da parte dei legali di Marc Tarabella, su cui la Camera di Consiglio si esprimerà il prossimo 7 marzo. Claise ha confermato la sua intenzione di rimanere alla guida del caso.