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Salvi gli Efuels (e non i biocarburanti) dalle norme Ue sulle auto a emissioni zero. C'è l'accordo con la Germania
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Salvi gli Efuels (e non i biocarburanti) dalle norme Ue sulle auto a emissioni zero. C'è l'accordo con la Germania

L'intesa spiana la strada al via libera degli Stati membri al regolamento per porre fine alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035, prevedendo una deroga per gli efuels. Il punto all'ordine del giorno lunedì alla riunione degli ambasciatori e martedì al Consiglio Energia. Da Roma ancora nessun commento

Bruxelles –La Commissione europea ha raggiunto ieri sera (24 marzo) un’intesa con la Germania per continuare a immatricolare auto con motore a combustione anche dopo il 2035, purché utilizzino solo carburanti CO2 neutri. L’accordo tra Bruxelles e Berlino annunciato solo questa mattina apre la strada all’utilizzo dei carburanti sintetici (efuels) come richiesto dal governo tedesco, ma non contempla l’uso dei biocarburanti, come chiedeva invece l’Italia. E spiana ora la strada al via libera definitivo in Consiglio sul regolamento che imporrà lo stop alla vendita dei motori a combustione interna, diesel e benzina, a partire dal 2035, uno dei tasselli più importanti del pacchetto sul clima ‘Fit for 55’.

Berlino ha ottenuto da parte di Bruxelles rassicurazioni vincolanti di poter immatricolare motori alimentati da carburanti neutrali dal punto di vista tecnologico anche dopo il 2035, il che lascerebbe spazio ai cosiddetti carburanti sintetici, o efuels, da utilizzare in un quadro a emissioni zero. “La strada è chiara: l’Europa rimane tecnologicamente neutrale. I veicoli con motore a combustione possono essere immatricolati anche dopo il 2035 se utilizzano solo carburanti a emissioni zero”, ha spiegato in un tweet il ministro dei Trasporti tedesco, il liberale Volker Wissing, che con il suo partito FDP ha portato avanti l’opposizione a Bruxelles. Il vicepresidente esecutivo per il Green Deal, Frans Timmermans, che ha negoziato per conto della Commissione europea, nell’annunciare l’accordo su Twitter ha assicurato che l’esecutivo lavorerà ora per ottenere “quanto prima l’adozione delle norme in materia di CO2 per il regolamento sulle autovetture e la Commissione darà seguito rapidamente alle misure giuridiche necessarie per attuare il considerando 11”.

La svolta è arrivata dopo settimane di negoziati tra Bruxelles e la Germania, che fanno seguito al dietrofront dell’ultimo minuto del governo di Berlino per bloccare la legislazione e contribuire a creare una minoranza di blocco in seno al Consiglio, dove si attende il via libera formale dell’accordo raggiunto in ottobre tra Parlamento e Stati membri. L’intesa annunciata questa mattina significa che la Germania può ora approvare formalmente l’accordo politico, che con il sostegno di Berlino dovrebbe passare senza difficoltà dal momento che gli altri Paesi contrari alla futura normativa non saranno in grado di raggiungere una minoranza di blocco. Berlino non era l’unico Paese Ue a opporsi, ma è quello con il peso politico maggiore.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sostiene di aver lavorato "molto bene" per il summit dei leader di marzo

L’Italia e la Polonia hanno confermato l’intenzione di votare contro il dossier, mentre la Bulgaria ha deciso di astenersi. Ma con i soli voti contrari di Roma e Varsavia e l’astensione di Sofia l’accordo avrebbe ottenuto comunque il via libera con voto a maggioranza qualificata, che si raggiunge quando il 55 per cento degli Stati membri vota a favore (in pratica, 15 Paesi su 27) e quando gli Stati membri che appoggiano la proposta rappresentano almeno il 65 per cento della popolazione totale dell’Ue. Con l’astensione o l’opposizione della Germania (che rappresenta circa il 18 per cento della popolazione europea) si era creata una minoranza di blocco in seno al Consiglio Ue, costringendo la presidenza svedese dell’Ue a rimandare a oltranza il voto.

Stoccolma ha messo il punto all’ordine del giorno del Coreper (il comitato dei rappresentanti permanenti presso l’Ue) di lunedì, in vista dell’adozione definitiva della legislazione da parte del Consiglio energia di martedì. Accodandosi alla Germania, anche l’Italia ha chiesto a Bruxelles ulteriori garanzie per esentare dal divieto le auto che usano i biocarburanti ma senza successo. In uscita ieri dal Vertice Ue, la premier Giorgia Meloni aveva dichiarato di confidare in una risposta di buon senso da parte di Bruxelles.

“La battaglia sulla neutralità tecnologica è stata vinta, che è il presupposto per il riconoscimento dei biocarburanti”, ha detto ai cronisti assicurando di voler dimostrare che i biocarburanti sono a emissioni zero. Ma le richieste di Berlino facevano leva su un elemento che già era incluso nella proposta di regolamento della Commissione, che ha sempre dichiarato di non avere intenzione di riaprire i termini dell’accordo ma solo di chiarirne alcune disposizioni. In particolare, è il ‘considerando’ n. 11 nel testo del regolamento citato da Timmermans che prevedeva già che la Commissione europea presentasse una proposta sugli e-fuel, carburanti che vengono realizzati utilizzando elettricità rinnovabile e anidride carbonica catturata dall’atmosfera. L’accordo offre alla Germania maggiori dettagli su come l’Ue intende attuare la disposizione sugli e-fuel. Per ora l’accordo non è stato commentato dal governo di Roma, che però nelle scorse settimane ha ripetuto a più riprese che avrebbe votato ‘no’ senza esenzioni sui biocarburanti.

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