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Intesa tra Bruxelles e i 5 Paesi dell'Est Europa sull'export agroalimentare dall'Ucraina

Intesa tra Bruxelles e i 5 Paesi dell'Est Europa sull'export agroalimentare dall'Ucraina

"Abbiamo agito per rispondere alle preoccupazioni sia degli agricoltori dei vicini paesi dell'UE che dell'Ucraina", ha annunciato il vicepresidente Dombrovskis in un tweet. L'accordo per preservare l'export prevede il ritiro delle misure unilaterali e aiuti per 100 milioni di euro agli agricoltori

Bruxelles – Accordo di principio tra Commissione europea con Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia sull’export dei prodotti agroalimentari dall’Ucraina. Ad annunciarlo su twitter il vicepresidente della Commissione con delega al commercio, Valdis Dombrovskis, in un video pubblicato su twitter. “Abbiamo agito per rispondere alle preoccupazioni sia degli agricoltori dei vicini paesi dell’UE che dell’Ucraina”, ha scritto il vicepresidente, dopo che nelle scorse settimane erano aumentate le tensioni con il blocco dei 5 Paesi dell’Est Europa hanno lamentato l’aumento incontrollato di prodotti agroalimentari importati dall’Ucraina per le difficoltà a esportarli.

Stando ai dettagli forniti dal vicepresidente, l’intesa prevede il ritiro delle misure unilaterali annunciate da parte di Polonia, Slovacchia, Bulgaria e Ungheria per bloccare l’import e una serie di “misure di salvaguardia eccezionali” per grano, mais, colza e semi di girasole. Parte centrale dell’intesa – che ha contribuito a sbloccare la situazione – è la promessa da parte di Bruxelles di mobilitare un secondo pacchetto di sostegno da 100 milioni di euro per gli agricoltori colpiti nei cinque Stati membri. “Accolgo con favore l’accordo di principio raggiunto sul transito di 4 tipi di cereali e sementi ucraini. Un accordo che preserva sia la capacità di esportazione dell’Ucraina, in modo da continuare a nutrire il mondo, sia i mezzi di sussistenza dei nostri agricoltori”, ha scritto su Twitter la presidente Ursula von der Leyen.

Con l’inizio della guerra di Russia in Ucraina e le difficoltà a esportare i prodotti agricoli dalle zone interessate dai bombardamenti, Bruxelles ha deciso di sospendere i dazi doganali su tutti i prodotti agricoli importati dall’Ucraina e ha promosso l’iniziativa delle Nazioni Unite per sbloccare l’export sul Mar Nero, dopo che Mosca ha bloccato alcuni dei principali porti (e snodi commerciali) mettendo a rischio la sicurezza alimentare globale. Nonostante i tentativi, il risultato è stato che nei mesi scorsi grandi quantità di grano ucraino e altri cereali sono finite nei Paesi confinanti dell’Europa centrale, a volte rimanendo bloccate lì a causa di colli di bottiglia logistici. L’accumulo di grano e cereali nei silos ha avuto per mesi ripercussioni sulle vendite per gli agricoltori locali, con una svalutazione del prezzo dei beni agricoli, portando a proteste nei Paesi confinanti. Questo ha portato nei giorni scorsi Polonia, Ungheria e anche Slovacchia ad annunciare il divieto completo di importazione di grano dall’Ucraina per proteggere i propri agricoltori.

In una lettera inviata lo scorso 19 aprile ai leader di Bulgaria, Polonia, Ungheria, Romania e Slovacchia, von der Leyen aveva promesso ai 5 Paesi sostegni da parte di Bruxelles per rispondere all’aumento incontrollato delle importazioni di alcuni prodotti agricoli ucraini portandoli a stabilire un divieto completo di importazione di grano dall’Ucraina per proteggere i propri agricoltori. Von der Leyen ha spiegato che il pacchetto da 100 milioni avrà un tasso di cofinanziamento del 200% per gli agricoltori colpiti, dunque gli Stati membri potranno decidere di cofinanziarlo aumentandone le risorse. Questo secondo pacchetto di aiuti finanziari segue un primo stanziamento di 56,3 milioni di euro mobilitato il mese scorso per sostenere gli agricoltori più colpiti, 56,3 milioni di euro finanziati dalla riserva agricola per tre Paesi: 29,5 milioni di euro alla Polonia, 16,75 milioni di euro alla Bulgaria e 10,05 milioni di euro alla Romania, dandogli la possibilità di integrare questo sostegno fino al 100 per cento con fondi nazionali che ammonterebbero a un aiuto finanziario totale di 112,6 milioni di euro per gli agricoltori.

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