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Via libera dell'Eurocamera, l'Ue ora può ratificare la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne
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Via libera dell'Eurocamera, l'Ue ora può ratificare la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne

In due votazioni separate gli eurodeputati hanno dato un ampio consenso per l'adesione al trattato. Astenuti Lega e Fratelli d'Italia, per Pina Picierno (Pd) una scelta "che colloca l'esecutivo Meloni al pari dei governi più reazionari d'Europa"

Bruxelles – Nessuna brutta sorpresa al Parlamento europeo di Strasburgo, che può celebrare la fine del percorso che porterà l’Unione Europea ad aderire alla Convenzione di Istanbul, il trattato internazionale sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica. L’Eurocamera ha approvato oggi (10 maggio), a larghissima maggioranza, la proposta di ratifica della Convenzione, a distanza di sei anni da quando Bruxelles l’aveva firmata.

Sei anni di ritardo causati dal rifiuto di Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Lettonia, Lituania e Slovacchia, gli unici Paesi membri che ancora si oppongono. A sbloccare la situazione di stallo ci ha pensato la Corte di Giustizia dell’Ue, che con un parere datato 6 ottobre 2021 ha stabilito che l’Unione europea potesse procedere alla ratifica anche senza l’accordo di tutti gli Stati membri. La Corte aveva inoltre indicato a Bruxelles gli ambiti di applicazione appropriati per l’adesione: le politiche di asilo e cooperazione giudiziaria in materia penale e gli obblighi delle istituzioni e della pubblica amministrazione dell’Ue.

In due votazioni separate, gli eurodeputati hanno dato il loro consenso all’adesione ad entrambi gli ambiti di applicazione: per quanto riguarda le istituzioni e la pubblica amministrazione dell’Unione con 472 voti favorevoli, 62 contrari e 73 astensioni, per la cooperazione giudiziaria in materia penale, l’asilo e il non respingimento con 464 favorevoli, 81 contrari e 45 astensioni.

Lega e Fratelli d’Italia si astengono, condanna dal mondo socialista

A conferma delle dure posizioni della destra europea emerse durante il dibattito che ha preceduto il voto d’Aula, le delegazioni di Lega e Fratelli d’Italia hanno deciso di astenersi, così come Francesca Peppucci, Lucia Vuolo e Massimiliano Salini di Forza Italia. Tra i contrari invece Alessandra Basso e Susanna Ceccardi, eurodeputate del Carroccio. L’opposizione di buona parte della destra italiana alla Convenzione di Istanbul è stata immediatamente condannata da Pina Picierno (Pd), vicepresidente dell’Eurocamera e relatrice ombra per la Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere del Parlamento europeo: “Il picco più brutale di un percorso di regressione che colloca l’esecutivo di Giorgia Meloni al pari dei governi più reazionari dell’Unione”, ha scritto Picierno in un tweet.

Grande soddisfazione dal gruppo dei Socialisti e Democratici (S&d), che ha definito il voto di oggi “un importante risultato dopo una lunga battaglia politica”. Una tappa, più che un risultato: la formazione guidata dalla socialista spagnola, Iratxe Garcia Perez, presidente dei socialdemocratici, è intenzionata a “spingere per uno strumento ancora più completo per combattere la violenza di genere a livello dell’Ue, una direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne“.

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