Bruxelles – Tempestività sulle risorse Ue all’Emilia Romagna, avanti sulle nuove tecniche genomiche e ripensare alcuni dei dossier legislativi del Green Deal. Sono alcuni dei temi al centro della due giorni di incontri istituzionali a Bruxelles che hanno avuto tra ieri e oggi il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e l’amministratore delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, che hanno incontrato alti dirigenti della Commissione, membri del gabinetto all’agricoltura e molti parlamentari europei di tutti gli schieramenti.
“Sono stati due giorni impegnativi con un confronto costante con i direttori generali della Commissione Ue direttamente coinvolti con il tema dell’alluvione che ha colpito in particolare l’Emilia Romagna e per quanto riguarda lo stanziamento delle risorse che sarà di importanza vitale per dare una prospettiva di futuro alle nostre imprese. La tempestività sarà di fondamentale importanza”, ha riferito Prandini nel corso di un punto stampa con i cronisti fuori da Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea. Tra i temi affrontati anche l’uso dei fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia (Pnrr) in termini di innovazione e sostenibilità, guardando alle sfide future. “La semplificazione di carattere burocratico sarà fondamentale, accompagnata alla velocità rispetto alle modifiche che il governo italiano deciderà di attuare”, ha dichiarato Prandini.
I rappresentanti di Coldiretti e Filiera Italia hanno avuto un confronto con la Commissione europea sulle nuove tecniche genomiche, di cui il nuovo quadro normativo dovrebbe essere presentato il prossimo 5 luglio. “Il confronto con la direttrice generale” della Commissione europea per la salute Sandra Gallina sulla cisgenetica e sulle Tea (le tecniche di evoluzione assistita) “ci ha rassicurato sul fatto che ci sarà un parere positivo, ma nello stesso tempo anche nell’evitare che ci siano ulteriori rallentamenti al dibattito, come minacciato dal vicepresidente della Commissione Frans Timmermans nel momento in cui non dovessero essere approvati altri protocolli da lui proposti”, ha riferito Prandini.
Rispondendo a una domanda sulle divergenze emerse negli ultimi mesi tra l’Italia e la Commissione europea e alcune proposte del Green Deal europeo ha poi chiarito che dal punto di vista di Coldiretti “in questo momento l’atteggiamento del (vicepresidente della Commissione Ue per il Green Deal, Frans) Timmermans non è cambiato. Avvicinandosi alla scadenza della legislatura, c’è anzi un tentativo di accelerare su tutti i regolamenti proposti da lui, sia per quanto riguarda gli imballaggi sia per quanto riguarda le emissioni. Bene ha fatto invece la commissione agricoltura (Agri) dell’Europarlamento a rigettare gli elementi in discussione in termini di approccio, dicendo che serve più tempo per approfondire le tematiche che rischiano di avere un impatto sulla capacità produttiva. Anche l’Italia ne verrebbe fortemente penalizzata”, ha detto in riferimento alla bocciatura del regolamento sul ripristino della natura.
Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, ha insistito sulla proposta di regolamento packaging e sul cibo sintetico. Sul primo punto “abbiamo fatto presente come sia assolutamente controproducente da un punto economico, sociale e dal punto di vista ambientale perché passare dal riciclo al riuso vuol dire non solo aumentare del 180% le emissioni di Co2 ma anche del 240% il consumo d’acqua”, ha sintetizzato Scordamaglia, al termine di un incontro in Commissione a Bruxelles. “Abbiamo quindi chiesto che si arrivi a un rigetto di questo regolamento che danneggia fortemente innanzitutto il comparto agroalimentare. Quindi abbiamo invitato caldamente a fare opposizione tutti i nostri deputati e la parte tecnica della Commissione”, ha aggiunto.