Bruxelles – Dal suo soggiorno in Valle d’Itria, in Puglia, la premier Giorgia Meloni ricarica le batterie in vista di un autunno caldo, anticamera di un 2024 decisivo per gli equilibri in Europa. In un’intervista concessa a La Repubblica, il Corriere della Sera e La Stampa, la presidente del Consiglio ha messo i puntini sulle i sull’eventuale alleanza tra Popolari e Conservatori che potrebbe cambiare le sorti della maggioranza a Bruxelles. Il messaggio è chiaro: “Le intese le faremo quando si conosceranno i pesi elettorali”.
Se le porte della coalizione di destra saranno aperte anche agli estremisti francesi del Rassemblement National, guidati da Marine Le Pen, e ai tedeschi di Afd, si vedrà dunque più avanti. La premier, presidente dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr), preferisce prendere tempo. “È troppo presto per parlare. Io voglio far crescere i Conservatori e vedo che in Europa il realismo di chi porta avanti le nostre posizioni si sta affermando. Vogliamo costruire una maggioranza che sul piano dei valori sia omogenea”, ha dichiarato Meloni. Che però, lancia un messaggio al Partito Popolare europeo e al suo leader Manfred Weber su Le Pen: “Non ho ragione di mettere veti su nessuno, non ho quest’autorevolezza”, ha precisato, lasciando la patata bollente in mano all’uomo forte del primo partito al Parlamento europeo.
Un tema su cui Meloni ha forgiato anni di battaglie all’opposizione, e che ha portato con veemenza sul tavolo dei leader dei 27 Paesi Ue, è quello dell’
ingresso di persone migranti sul suolo europeo.
Stando ai numeri, gli sbarchi che il suo governo doveva contenere aumentano sempre di più. Dalla rotta del Mediterraneo centrale, nei primi 7 mesi dell’anno Frontex ha rilevato oltre
89 mila attraversamenti irregolari, più della metà di tutti quelli registrati alle frontiere esterne dell’Unione. Con un aumento del 115 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022.
“L’approccio securitario non basta. Ecco perché insisto sul piano Mattei, che non è minacciato dalla crisi in Niger. Stiamo lavorando, sarà una grande occasione per lo sviluppo di un’Africa che non si fida più dell’Occidente, finora bravo a dare consigli ma meno a dare una mano”. Il mantra è quello degli ultimi mesi: priorità alla dimensione esterna del fenomeno migratorio e partnership rafforzate con i Paesi d’origine e di transito dei migranti. “Il lavoro è lungo e faticoso,
in autunno ci saranno nuove iniziative, ha annunciato la premier.
La presidente del Consiglio, in un'intervista a tre testate nazionali, ha dichiarato che "non metterà veti su nessuno" in vista delle elezioni europee del prossimo giugno, ma che l'obiettivo è "costruire una maggioranza omogenea sul piano dei valori". Sull'aumento di ingressi dal Mediterraneo centrale rilancia il Piano Mattei in Africa