Bruxelles – Leader negli investimenti in ricerca e sviluppo e con una produzione in aumento. La fotografia scattata da Acea, l’Associazione europea dei produttori di Automotive, restituisce l’immagine di un comparto industriale che gode di ottima salute. C’è gloria anche per l’elettrico, con i modelli di auto a batteria che hanno quasi triplicato la loro quota di mercato nell’arco del 2023.
La direttrice generale di Acea, Sigrid de Vries, mette però in guardia: nonostante i risultati positivi, “le sfide che il nostro settore si trova ad affrontare sono monumentali, in quanto stiamo attraversando la trasformazione più significativa da oltre un secolo a questa parte”. I presupposti per non farsi schiacciare dai mercati dei colossi Cina e Stati Uniti sembrano incoraggianti: una spesa di 73 miliardi di euro in innovazione, in aumento di 14 miliardi rispetto al 2022, il doppio di quanto speso dal secondo maggiore investitore settoriale. La produzione di automobili in Ue ha raggiunto i 15 milioni di veicoli, quasi due milioni in più rispetto all’anno precedente. Anche la produzione di veicoli commerciali ha registrato una ripresa, con una crescita del 20 per cento.
Sebbene i volumi per tutte le categorie di veicoli rimangano inferiori ai livelli pre-pandemici, “si tratta della crescita più rapida dell’ultimo decennio”, sottolinea Acea. Nel mercato globale, la Cina la fa da padrona producendo circa un terzo di tutti i veicoli, seguita dall’Europa con il 20 per cento e il Nord America con il 17 per cento. La quota di autovetture vendute in Europa cresce – un quinto delle vendite globali – insieme al notevole aumento del 10 per cento delle vendite a livello mondiale. Vendite trainate dai modelli elettrici a batteria, che hanno quasi triplicato la loro quota di mercato. Le vendite di veicoli commerciali hanno fatto ancora meglio, con le immatricolazioni di furgoni e camion elettrici quasi quadruplicate. Nel 2023 anche gli autobus elettrici in circolazione sono raddoppiati sulle strade europee.
Ma la quota di veicoli con la spina sulle strade europee rimane decisamente bassa: Acea sottolinea “la necessità di misure più incisive per stimolare il mercato e sostituire i veicoli più vecchi”. Non bastano le diverse forme di incentivi o regimi fiscali per gli acquirenti di veicoli elettrici offerti dalla maggior parte dei governi dell’Ue: mancano paralleli incentivi per le infrastrutture di ricarica, disponibili solo in cinque Stati membri.
Anche i dati commerciali sono stati promettenti. Il valore delle esportazioni di veicoli dell’Ue ha superato quello delle importazioni, con una crescita del 5 per cento del surplus commerciale rispetto al 2022. Curioso il dato relativo alle esportazioni di autobus, che hanno registrato un aumento straordinario del 286 per cento. Gli Stati Uniti e il Regno Unito rimangono le prime due destinazioni sia in termini di unità che di valore.