Bruxelles – Nuove tasse sui prodotti alternativi al tabacco tradizionale? Martedì della scorsa settimana, durante una colazione con i coordinatori e i membri della sottocommissione per le questioni fiscali (FISC, della quale è presidente Pasquale Tridico, M5S) del Parlamento europeo a Strasburgo, il commissario Wopke Hoekstra, responsabile per il Clima e per la tassazione, ha rivelato che presenterà la revisione della direttiva sulle accise sul tabacco nei prossimi mesi, accelerando su un terreno nel quale la Commissione, in apparenza, vorrebbe invece prendere tempo, tanto da non aver inserito la questione nel programma di lavoro per il 2025. Il governo olandese ha invece recentemente fatto pressioni sull’Esecutivo europeo perché intervenga al più presto, e Hoekstra sembra essere dunque sensibile alle richieste del suo governo nazionale.
Secondo fonti vicine alla questione, l’obiettivo del commissario sarebbe di aumentare le aliquote minime ed estendere l’ambito di applicazione della proposta attuale oltre le sigarette tradizionali ai nuovi prodotti alternativi a base di tabacco e nicotina.
Ad oggi, 13 paesi hanno firmato una lettera a sostegno dell’adozione della nuova Direttiva sulla tassazione del tabacco, TED, (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Irlanda, Spagna, Slovacchia, Paesi Bassi, Lettonia), principalmente quelli che non saranno economicamente interessati o lo saranno in misura minima. Quattro Stati membri si oppongono ufficialmente (Italia, Grecia, Romania. Il Lussemburgo ha espresso la sua opposizione). 10 non hanno firmato (tra cui Germania e Francia).
All’inizio di questa settimana il ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti ha incontrato a Bruxelles il commissario Hoekstra, e, da una scarna nota del suo Ministero, emerge che è stato affrontato anche il tema della tassazione del tabacco, del quale l’Italia è il più grande produttore europeo, anche se il 97 per cento del greggio viene coltivato in sole 4 regioni: Campania, Umbria, Veneto e Toscana. A inizio aprile l’Italia, secondo alcune fonti a Bruxelles, ha scritto una lettera alla Commissione per esprimere la sua contrarietà ad un aumento della tassazione sul tabacco.
Sembra però che divisioni esistano anche all’interno della Commissione europea.
La nuova proposta del commissario olandese sulla TED avrà, secondo osservatori che seguono il dossier, un impatto sproporzionato sui Paesi meno ricchi che saranno costretti ad aumentare significativamente le tasse con un impatto negativo sui consumatori e sull’inflazione. Gli aumenti di prezzo più elevati si registreranno in Paesi come la Polonia, gli Stati baltici, la Romania, la Grecia, la Bulgaria, la Repubblica Ceca, o la Slovacchia, mentre i Paesi Bassi, la Francia e il Belgio non saranno interessati perché già soddisferebbero i nuovi minimi fiscali, e quindi non avrebbero bisogno di aumentare le imposte in questo settore.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen non sembra aver fretta, e avrebbe dei dubbi su questa proposta, poiché temerebbe un aumento dell’inflazione in un contesto di difficoltà economica e di problemi commerciali notevoli con gli Stati Uniti.


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