- L'Europa come non l'avete mai letta -
mercoledì, 16 Luglio 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Diritti » Più di un miliardo di euro di fondi Ue in progetti che violano diritti fondamentali. L’indagine di BridgeEU

    Più di un miliardo di euro di fondi Ue in progetti che violano diritti fondamentali. L’indagine di BridgeEU

    L'ong per la difesa dei diritti umani ha riscontrato violazioni dei diritti fondamentali in 63 progetti in 6 Paesi membri. Solo in un caso, la Commissione europea ha sospeso i finanziamenti

    Simone De La Feld</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@SimoneDeLaFeld1" target="_blank">@SimoneDeLaFeld1</a> di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    27 Maggio 2025
    in Diritti
    diritti fondi eu

    A woman stands amid deserted makeshift homes, after the evacuation of members of the Roma community and migrants from a slum in Vitry-sur-Seine, southeastern suburbs of Paris on August 20, 2020. (Photo by GEOFFROY VAN DER HASSELT / AFP)

    Bruxelles – L’Ue sta finanziando con oltre 1,1 miliardi di euro almeno 63 progetti che violano i diritti fondamentali. Potenzialmente di più, perché l’indagine dell’ong BridgeEU copre solo sei Paesi membri – Grecia, Polonia, Romania, Ungheria, Bulgaria e Repubblica Ceca -. E perché ciò che colpisce è la mancanza strutturale di meccanismi di supervisione sulle risorse erogate dalla Commissione europea. Un’allarme già lanciato – ed è solo l’ultima in ordine cronologico – dalla Corte dei Conti dell’Ue, relativamente ai programmi Ue in Africa.

    Il rapporto si basa sui risultati acquisiti dal progetto FURI (Fondi dell’Ue per i diritti fondamentali), cofinanziato proprio da Bruxelles e avviato nel 2024 con lo scopo di fare luce sulle violazioni dei diritti fondamentali legate alle risorse europee. A farne le spese, come spesso capita, sono minoranze e gruppi svantaggiati. BridgeEu ha documentato iniziative che hanno a che fare con la segregazione delle comunità rom, la detenzione e i respingimenti di persone migranti, l’esclusione di minori con disabilità.

    Scorrendo i 63 progetti analizzati, emergono due casistiche ben distinte: progetti in cui gli obiettivi fissati dovrebbero già far scattare l’allarme, e progetti che – seppur con le più nobili intenzioni – finiscono per produrre effetti opposti sulle comunità su cui agiscono. In entrambi i casi, salvo qualche eccezione, alle denunce delle persone coinvolte non sono mai seguite sanzioni. E la Commissione europea raramente ha chiuso i rubinetti.

    Questo nonostante i regolamenti dell’Ue in materia di finanziamenti prevedano chiaramente l’allineamento dei progetti con i diritti fondamentali. Un punto inquietante, che emerge dalle interviste condotte con organizzazioni della società civile, autorità pubbliche e organismi preposti alla tutela dei diritti fondamentali, è che esiste “un livello molto basso di comprensione degli obblighi in materia di diritti fondamentali e delle modalità con cui questi devono essere rispettati”.

    Secondo il rapporto, c’è poi un evidente ‘scaricabarile’ tra Commissione europea e autorità nazionali sulla valutazione delle violazioni. In “tutti i casi” analizzati, Bruxelles ha chiesto conferma dell’esistenza di una violazione dei diritti fondamentali alle autorità nazionali competenti. In “nessun caso”, le autorità nazionali hanno riconosciuto il verificarsi di pratiche discriminatorie. A ben vedere, il conflitto di interessi appare evidente, perché “le stesse autorità pubbliche responsabili della progettazione e dell’attuazione dei programmi sono incaricate di valutare le denunce presentate contro loro stesse”.

    Ma “la constatazione forse più preoccupante” è l’assenza di seguito o sanzioni in “quasi tutte” le denunce esaminate. La Commissione europea, che secondo Bridge EU applica “un’interpretazione restrittiva su cosa costituisce una violazione dei diritti fondamentali”, archivia troppo spesso le denunce senza intraprendere alcuna azione, nonostante l’esistenza di prove credibili. La possibilità di tagliare i fondi c’è, come dimostra il caso di Nyíregyháza, in Ungheria, “l’unica eccezione nota” in cui Bruxelles ha sospeso i finanziamenti a seguito della conferma di violazioni dei diritti fondamentali.

    A Nyíregyháza, nel nord-est del Paese magiaro, Bruxelles stava finanziando un progetto da oltre 4 milioni di euro per rinnovare alcune infrastrutture nelle zone urbane più svantaggiate della città. Tra gli obiettivi, erano menzionati il miglioramento delle condizioni abitative, lo sviluppo della comunità e la parità di accesso a servizi sociali, sanitari e pubblici di alta qualità. Ma il progetto prevedeva il trasferimento di famiglie nel quartiere, con la conseguenza che i residenti nel quartiere segregato e di studenti nella scuola segregata sono aumentati in modo significativo. A seguito di una denuncia, la Commissione europea ha guardato nelle pieghe del progetto e ha confermato la discriminazione nel settore dell’alloggio e della segregazione scolastica. I fondi non sono stati rimborsati al comune di Nyíregyháza e tutti i costi sono stati coperti dal bilancio dell’autorità locale.

    Nella maggior parte dei casi però, questo non succede. Perché la logica applicata da Bruxelles è che le violazioni dei diritti fondamentali che si verificano a livello di attuazione dei progetti sono di competenza delle autorità nazionali, che hanno il compito di monitorarle e porvi rimedio. In altri termini, troppo spesso la Commissione europea se ne lava le mani. Eppure, sottolinea l’ong, “dispone di una base giuridica per intervenire e affrontare la violazione dei diritti fondamentali”.

    Tags: bridgeEUcomunità romdiritti fondamentalidiritti umanifondi europeimigrantiue

    Ti potrebbe piacere anche

    allargamento
    Politica

    Allargamento, Kos avverte “alcuni Paesi” candidati: violazioni dello stato di diritto “rendono difficile l’adesione”

    17 Aprile 2025
    Parlamento Ue Plenaria organismo etico
    Politica Estera

    Crimea, Azerbaigian, Kirghizistan: l’Eurocamera alza la voce sulle violazioni dei diritti umani

    19 Dicembre 2024

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    Piotr Serafin

    Bilancio Ue, l’Eurocamera respinge la proposta della Commissione: “È una barzelletta”

    di Francesco Bortoletto bortoletto_f
    16 Luglio 2025

    Gli eurodeputati mettono sulla graticola Piotr Serafin, il membro del Collegio von der Leyen responsabile del budget 2028-2034. Nel mirino...

    La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presenta la proposta di bilancio pluriennale [Bruxelles, 16 luglio 2025. Foto: Emanuele Bonini]

    Quasi 2.000 miliardi, con Pac e coesione insieme: la proposta di nuovo bilancio Ue 2028-2034

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    16 Luglio 2025

    La Commissione, non senza problemi, svela la bozza del prossimo Mff. Che va contro le indicazioni di Parlamento e Consiglio

    I commenti su come la Commissione Ue propone di spendere i soldi dell’Unione

    di Sebastian Robustelli Balfour
    16 Luglio 2025

    Bruxelles - La Commissione ha presentato la sua discussa proposta di Quadro finanziario pluriennale 2028-2034. In breve, il piano, che...

    Trasporto marittimo. Studio T&E: elettrificare le banchine per ridurre le emissioni delle navi ferme nei porti

    di Perla Ressese
    16 Luglio 2025

    Livorno e Genova scali virtuosi, ma Ue deve accelerare In Europa, solo il 20 per cento delle infrastrutture elettriche a terra...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione