Bruxelles – Oggi (8 luglio) con la collaborazione di Europol si è svolta un’operazione coordinata con i servizi di sicurezza italiani, spagnoli e albanesi che ha portato al fermo di 28 membri della ‘ndrangheta di origini italiana ed albanese. Tra le persone arrestate c’è un cittadino italiano residente in Calabria sospettato di aver creato una struttura criminale per il commercio di cocaina nella zona di San Basilio a Roma.
Quest’uomo, insieme ai suoi tre figli, è sospettato di aver collaborato strettamente con un gruppo criminale albanese, che gestiva alcuni degli aspetti logistici del traffico di droga. I membri albanesi di questa rete avrebbero organizzato la gestione dei carichi, provenienti dall’America Latina attraverso vari porti spagnoli e olandesi e il successivo trasporto in Italia. Inoltre, erano responsabili della vendita della droga in altre zone di Roma. Una volta arrivato il cargo, nel porto di Gioia Tauro in Calabria, il trasporto era assicurato da criminali calabresi.
Gli arrestati sono sospettati di aver trafficato almeno 1.019 kg di cocaina e 1.497 kg di hashish in 80 operazioni di traffico. I procuratori sospettano che quattro italiani abbiano sequestrato uno spacciatore, causandogli traumi fisici e psicologici – un esempio della grave violenza associata con ‘ndrangheta. Le torture inflitte sono state filmate con un telefono e il video è stato diffuso per diffondere paura, silenzio e sottomissione ai membri presenti a Roma.
Un esperto di Europol con un ufficio mobile è stato inviato in Italia per effettuare una verifica incrociata delle informazioni con le banche dati di Europol, che ha anche fornito un supporto analitico finanziario e ha facilitato lo scambio di informazioni tra le autorità italiane e spagnole, portando a cinque arresti in Spagna nel corso dell’indagine, prima della giornata d’intervento.













![[foto: Mattia Calaprice/Wikimedia Commons]](https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2025/12/Imagoeconomica_1783367-120x86.jpg)