Bruxelles – Dopo una salva di commenti negativi contro il nuovo Quadro finanziario pluriennale presentato ieri (16 luglio) dalla Commissione europea, dovuti per la gran parte ai tagli per l’industria agricola, e alle nuove regole per la politica di Coesione, l’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (APRE) ha espresso le sue lodi al nuovo Qfp. In un comunicato “saluta con forte convinzione e interesse positivo l’impianto delineato per il 10° Programma quadro per la ricerca e l’innovazione (FP10) Horizon Europe 2028-2034, e il nuovo Fondo europeo per la competitività (ECF), riconoscendone la portata strategica per il futuro dell’Unione europea.”
APRE evidenzia tre elementi di particolare valore, che per l’agenzia vanno nella direzione giusta.
Come primo elemento saluta con favore la scelta “forte e lungimirante, nel solco dei rapporti di Mario Draghi, Enrico Letta e Manuel Heitor cioè di mettere la ricerca e l’innovazione al centro del disegno economico e sociale dell’Ue” e sottolinea questi fattori: “Riconoscendoli come motori fondamentali di competitività, sostenibilità e autonomia strategica, in linea con le grandi transizioni in atto”.
L’Agenzia mette anche in evidenza la proposta della Commissione che assegna 409 miliardi di euro al Fondo Competitività e 175 miliardi al nuovo Horizon Europe. “È un segnale chiaro – si rileva -, atteso e necessario, che segna una svolta nell’allocazione di risorse coerenti con le ambizioni strategiche dell’Unione e costituisce un’ottima base di partenza per il negoziato tra gli Stati membri”.
Ed Apre si complimenta per la decisione di mantenere FP10 come programma distinto, che si trova all’interno di un quadro sinergico con il Fondo Competitività. “Si tratta di una scelta che tutela la libertà scientifica e tecnologica, e riconosce il ruolo di Horizon Europe come strumento fondato sul principio dell’eccellenza scientifica, orientato alla produzione di conoscenza e alla risposta alle grandi sfide di medio e lungo termine”. conclude la nota.

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