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    Home » Economia » L’UE rivede la strategia commerciale con i Paesi in via di sviluppo. Dovranno rispettare minori e patto di Parigi sul clima

    L’UE rivede la strategia commerciale con i Paesi in via di sviluppo. Dovranno rispettare minori e patto di Parigi sul clima

    Lo Schema di preferenze generalizzate (SPG) a sostegno delle economie più povere aggiornato dalla Commissione europea, che aggiunge il rispetto di nuovi trattati internazionali. Più rispetto dei diritti del lavoro, della dignità della persone e dell'ambiente i nuovi parametri chiave

    Emanuele Bonini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/emanuelebonini" target="_blank">emanuelebonini</a> di Emanuele Bonini emanuelebonini
    22 Settembre 2021
    in Economia
    [foto: European Central Bank]

    Bruxelles – Commercio con i Paesi in via di sviluppo e a condizioni agevolate, ma a patto che i prodotti rispettino ambiente e dignità delle  persone. La Commissione europea rivede le proprie regole per interagire da un punto di vista scambi con il sud del mondo.

    L’esecutivo comunitario rimette mano allo Schema di preferenze generalizzate (SPG), lo strumento di politica commerciale e di sviluppo risalente nel 1971, e il cui attuale quadro normativo scade alla fine del 2023. Prevede riduzione o anche eliminazione delle tariffe di importazione, permettendo un più facile accesso al mercato unico per le merci esportate dai paesi in via di sviluppo al fine di svilupparne economia e benessere. Si applica a 67 Stati terzi, sulla base di tre condizioni: zero dazi per i Paesi meno sviluppati che non producono ed esportano armi; Dazi ridotti di due terzi o del tutto per i Paesi a basso reddito; regime speciale per lo sviluppo sostenibile.

    La modifica dello schema SGP intende “riflettere le priorità in evoluzione, come quelle alla base del Green Deal europeo”. Allo stesso tempo si vuole garantire lo stop alla commercializzazione di prodotti realizzati sulla pelle della categorie più vulnerabili, quali minori e persone con disabilità. Per questo motivo l’esecutivo comunitario intende includere nel meccanismo di commercio con le economie in via di sviluppo nuovi parametri giuridici.

    Bisognerà rispettare nello specifico il Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del fanciullo sul coinvolgimento dei minori in conflitto armato (2000), la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (2007), la Convenzione sull’ispezione del lavoro (1947), la Convenzione sulle consultazioni, l‘Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici (2015) e la Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale (2000). In caso di mancato rispetto la Commissione europea potrà eliminare il regime commerciale agevolato.

    “L’UE promuove i diritti umani e lo sviluppo sostenibile in tutti i settori della sua azione esterna, compresi il commercio e gli investimenti responsabili”, premette Josep Borrell, l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’UE. “Il nuovo regolamento SPG rafforza uno strumento essenziale per i nostri sforzi congiunti volti a promuovere società più prospere, sostenibili ed eque in tutto il mondo, basandosi sull’esperienza accumulata in anni di impegno e cooperazione con i nostri paesi partner”.

    Tags: accordo di Parigiclimacommerciodiritti minoridiritti umanijosep borrellminoripaesi in via di svilupposostenibilitàue

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