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    Home » Economia » L’Ue avverte Meloni: “Sconti su bollette non siano onere per conti pubblici”

    L’Ue avverte Meloni: “Sconti su bollette non siano onere per conti pubblici”

    La raccomandazione, valida per tutti i Paesi dell'Eurozona, inserita nel pacchetto del semestre europeo. L'invito alle riforme, e accelerare le transizioni verde e digitale. "Invariati" i timori per il debito, Bruxelles pronta a relazione approfondita

    Emanuele Bonini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/emanuelebonini" target="_blank">emanuelebonini</a> di Emanuele Bonini emanuelebonini
    22 Novembre 2022
    in Economia
    L'Ue chiede di fare attenzione agli sconti sulle bollette

    L'Ue chiede di fare attenzione agli sconti sulle bollette [foto: Wikimedia Commons]

    Bruxelles – Italia e Lettonia ancora non hanno presentato le leggi di bilancio a Bruxelles, e dunque per loro l’esercizio di valutazione è più complesso perché basato su strategie ancora tutte da analizzare e valutare. Il primo invito è dunque quello di presentare “quanto prima” a Bruxelles il progetto di manovra per il 2023. Il pacchetto del semestre europeo, l’esercizio di coordinamento delle politiche economiche che la Commissione compie regolarmente, però contiene raccomandazioni che sono uguali per tutte. La prima, che riguarda anche l’Italia, è quella di fare attenzione con gli sconti e gli aiuti per il caro-bollette. E’ questo uno dei parametri fondamentali su cui sarà valutata la manovra “coraggiosa”, come definita dal capo di governo, Giorgia Meloni, che resterà sotto sorveglianza per un debito che continua a destare “preoccupazione”, soprattutto per il medio termine.

    “Con i prezzi dell’energia destinati a rimanere elevati il prossimo anno e le misure di sostegno che potrebbero essere prorogate, è urgente adattarne la progettazione”, sottolinea Paolo Gentiloni. Il commissario per l’Economia non nasconde le preoccupazioni legate agli interventi messi a punto – per chi ha già presentato le leggi di bilancio – e annunciati – per chi invece ancora deve chiudere il tutto. Occorre “evitare un onere inutilmente elevato sulle finanze pubbliche e mantenere gli incentivi per la riduzione del consumo di combustibili fossili”, insiste il commissario, che nell’attesa della legge di bilancio del governo Meloni, al presidente del Consiglio e alla sua squadra detta l’agenda.

    Il semestre europeo e il suo calendario

    A proposito di agenda, le raccomandazioni generali, quelle valide per tutti i Paesi dell’eurozona, non sono poche, a partire dal “coordinamento” delle politiche, resta la pietra militare dell’azione. Nessuno deve agire da solo, il messaggio che arriva da Bruxelles. Ma più nello specifico il team von der Leyen la ricetta prevede azioni di breve e medio periodo.

    Nell’immediato, ciò che serve, sono almeno quattro linee d’azione. Si tratta di equilibrare l’offerta e la domanda di energia e affrontare l’aumento dei costi energetici, “preservando nel contempo gli incentivi per la transizione verde”. In secondo luogo, servono “misure di sostegno energetico mirate alle imprese redditizie più colpite” oltre a “preservare la parità di condizioni dell’UE e l’integrità del mercato unico”. Quindi si invitano i governi a “garantire che le misure di sostegno energetico siano mirate alle famiglie vulnerabili e mantengano gli incentivi per ridurre il consumo energetico e promuovere l’efficienza energetica”. Infine si insiste sulla necessità di “promuovere l’uso sostenibile delle risorse nell’Ue, massimizzando al contempo il potenziale dell’economia circolare”.

    Per il medio termine, la parola d’ordine è “accelerare la transizione verde, ad esempio intensificando e accelerando l’introduzione delle energie rinnovabili”. Ma pure velocizzare la trasformazione tecnologica e digitale, “anche per abilitare la transizione verde”. Ancora, progettare politiche di bilancio che “garantiscano la sostenibilità della finanza pubblica e dare priorità agli investimenti a sostegno delle transizioni verde e digitale, compresi il miglioramento delle competenze e la riqualificazione della forza lavoro e la resilienza sociale ed economica”.

    Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione e responsabile per un’Economia al servizio delle persone, avverte: “Dovremmo evitare uno stimolo fiscale su larga scala”. Messaggi per chi, come l’Italia, ha un debito elevato. Un altro messaggio per il governo della repubblica italiana, che si aggiunge a quelli già inviati nei giorni scorsi. Uno di questi, sempre dalla Commissione, l’invito ad attuare senza indugio il piano per la ripresa così come concordato.

    I nodi del debito, Bruxelles vede rischi per il medio periodo
    La prudenza nelle politiche di bilancio viene ribadita una volta di più nell’Alert Mechanism Report, la valutazione condotta sui sistemi Paesi per vedere se esistono potenziali squilibri economici che richiedono un’azione politica. Nel caso tricolore lo squilibrio è e resta l‘elevato rapporto tra debito e Prodotto interno lordo. Ci sono nove Stati per cui si intravedono “a medio termine, elevati rischi per la sostenibilità di bilancio”. Il gruppo comprende Belgio, Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna.

    Rispetto ai partner, Cipro, Grecia e Italia, “soffrono di una combinazione di debole redditività del settore finanziario, settore aziendale vulnerabile e debito pubblico elevato“. Un mix che, secondo gli analisti della Commissione, “aumenta il rischio di cicli  negativi”. Il documento dell’esecutivo comunitario non nasconde che “in Italia rimangono invariati i timori legati all’elevato rapporto debito pubblico/Pil”, e per questo motivo quest’anno si rende “opportuno” esaminare la persistenza di squilibri eccessivi o la loro correzione in un’analisi approfondita per l’Italia. A una prima occhiata, comunque, “i rischi per la sostenibilità fiscale sono elevati nel medio termine, mentre il previsto calo dei costi di invecchiamento riduce il rischio a medio termine nel lungo termine”.

    C’è poi la questione del mercato del lavoro. Ci sono anche qui “debolezze che continuano a destare preoccupazione”. Il tasso di disoccupazione è salito al 9,5 per cento nel 2021 e rimane “relativamente alto” sebbene sia inferiore alla soglia del 10 per cento. Si prevede che diminuirà nel 2022 ma aumenterà nuovamente nel 2023.

    Bruxelles attende la legge di bilancio dell’Italia
    La Commissione comunque attende l’Italia. “La legge di bilancio è stata approvato stanotte, immagino che sarà inviata tra mercoledì e giovedì”, ipotizza Gentiloni. “Lo esamineremo nei giorni seguenti, quando arriverà a Bruxelles, per arrivare a dicembre a formulare la nostra opinione”. Non si può fare altrimenti, le cose vanno fatte per bene. “Per noi è difficile andare a prime impressioni: dobbiamo valutare il bilancio e i testi. È anche un dovere di uguale trattamento tra tutti i Paesi membri”.

    Tags: conti pubblicidebitoenergiaeurozonagoverno meloniitaliaPaolo GentiloniValdis Dombroskis

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