- L'Europa come non l'avete mai letta -
venerdì, 30 Maggio 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Opinioni » L’Agenda Trump, il nuovo collante dell’Unione europea

    L’Agenda Trump, il nuovo collante dell’Unione europea

    Acquisiti, lodati, ma sostanzialmente ignorati i rapporti Draghi e Letta, prima del ciclone Trump ci si è scontrati più sulla nomina a vicepresidenti della Commissione europea che sul nostro futuro comune

    Justus Lipsius di Justus Lipsius
    14 Marzo 2025
    in Opinioni
    Donald Trump

    L'insediamento di Donald Trump come 47esimo presidente statunitense, a Washington il 20 gennaio 2025 (foto via Imagoeconomica)

    Ci voleva Donald Trump, insomma, per scuotere dalle fondamenta un intorpidita Unione europea, impegnata tuttalpiù alla conversione a U delle sue troppo ambiziose politiche ambientali e a un giro di vite di quelle migratorie, nel tentativo di andare incontro a due delle preoccupazioni maggiori espresse dall’elettorato col consenso crescente ai partiti e movimenti “sovranisti “ un po’ in tutta Europa alle ultime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo.

    Acquisiti, lodati, ma sostanzialmente ignorati i rapporti Draghi e Letta, al di là del cambio di qualche acronimo e di un imbellettamento di facciata, prima del ciclone Trump ci si è scontrati più sulla nomina a vicepresidenti della Commissione europea rispettivamente di Teresa Ribera e di Raffaele Fitto che sul nostro futuro comune.

    Basti pensare al primo documento strategico adottato dalla nuova Commissione dopo l’insediamento e la polmonite che ha colpito a gennaio Ursula von der Leyen, quel Competitiveness Compact di cui probabilmente già nessuno si ricorda più.

    Già, perché nel frattempo è cambiato tutto e non nel senso indicato da Tancredi Falconeri nel Gattopardo, ma piuttosto di quello di Alberto Sordi in “Tutti a casa” quando il giovane tenente che interpreta, di fronte ai primi colpi dei tedeschi contro truppe italiane l’8 settembre, chiamando il colonnello afferma “i tedeschi si sono alleati con gli americani”.

    Con le sue mosse su più tavoli, con le sue dichiarazioni “imperiali”, con il suo ammiccamento alle ragioni del Cremlino, il nuovo presidente americano sta imprimendo un phasing out degli Stati Uniti senza precedenti dal legame geostrategico, oltre che politico, economico e commerciale con l’Unione europea in primis, ma in genere con l’Europa nel suo complesso.

    La sua gestione della crisi ucraina ne è un esempio rivelatore: se si trattava di ceder terre conquistate da uno stato invasore e di neutralizzare l’Ucraina facendone un paese a sovranità limitata in omaggio alla legge del più forte e non ai principi più elementari del diritto internazionale, non ci voleva Trump: bastava abdicare ai valori fondanti delle nostre democrazie, di quelle che si sono riconosciute dapprima nella Carta Atlantica e poi nelle Nazioni Unite, e che sono alla base proprio della costruzione europea, per farcela anche da soli. Ma l’Europa – e gli Stati Uniti – hanno scelto dal marzo del 2022 un altro percorso, perseguendolo con determinazione pur se, nell’immediato, più incerto, complesso e denso di conseguenze economiche e sociali.

    Percorso fondamentalmente ribadito ancora nell’ultima risoluzione adottata questa settimana dal Parlamento europeo, pur con crescenti distinguo, segnatamente da parte italiana, sulle prospettive di un coinvolgimento sul terreno di truppe europee di peacekeeping, e al centro di un attivismo diplomatico che, da Macron a Starmer passando per Donald Tusk e il cancelliere in pectore tedesco Friedrich Merz, cerca di opporre una “via europea” a quella che, sopra le nostre teste, si sta sviluppando sull’asse Washington-Mosca con la complicità del principe saudita Mohammed Bin Salman, ben contento della sua promozione a honest broker, e il coinvolgimento suo malgrado di Volodymyr Zelensky, conscio del fatto che senza intelligence e aiuto militare americano la resistenza ucraina poco può fare.

    Nella divisione dei compiti fra Europa e Stati Uniti, questo non vuol dire che sinora i Paesi europei siano stati a guardare, come qualcuno ha provato a insinuare: semplicemente la superiorità militare degli Stati Uniti non solo è indiscussa, ma costituiva sin qui anche il presupposto del sostegno alle ragioni della resistenza ucraina, oggi venuto meno.

    La volontà di negoziare con la Russia senza partecipazione europea – come ai bei tempi di Yalta, dove però il terzo incomodo fece sentire quanto poté la sua voce – e la minaccia di abbandonare al suo destino l’Alleanza Atlantica sono stati due campanelli d’allarme ricevuti forte e chiaro dai dirigenti europei, britannici compresi, costretti a rimboccarsi le maniche e alle prese con scelte impensabili solo pochi mesi fa.

    Da questo punto di vista il Consiglio europeo della settimana prossima rappresenta un passaggio cruciale per mettere nero su bianco i contorni precisi della strategia emersa nelle ultime settimane come risposta europea, su questo fronte, al cambio di passo dell’Amministrazione Trump, partendo dalle proposte che traducono in decisioni operative gli elementi di consenso già emersi.

    Una responsabilità, che non per nulla sarà preceduta da dibattiti parlamentari nazionali, che incombe a tutti e ciascuno dei leader europei.

    Tags: Trumpueukraine

    Ti potrebbe piacere anche

    paesi terzi sicuri
    Diritti

    La revisione dei Paesi terzi sicuri fa paura a socialisti, verdi e sinistra. Tarquinio (Pd): “Un passo molto pericoloso”

    30 Maggio 2025
    Politica Estera

    Siria, Ue al lavoro per i rimpatri. Frontex: “Oltre mille ritorni da marzo”

    30 Maggio 2025
    Protesters gather in front of the Office of the Hungarian President in Budapest, Hungary, on April 15. The protests erupt after the parliament passes legislation restricting the right to assembly, banning Pride Marches. (Photo by Balint Szentgallay/NurPhoto) (Photo by Balint Szentgallay / NurPhoto / NurPhoto via AFP)
    Diritti

    Ungheria, l’Agenzia Ue per i diritti fondamentali: “Serie preoccupazioni, Bruxelles intervenga”

    30 Maggio 2025
    I candidati alla presidenza Karol Nawrocki e Rafał Trzaskowski (Foto: Filip Styczyński, profilo X ufficiale)
    Politica

    Ballottaggio in Polonia, con la sfida Trzaskowski-Nawrocki in ballo anche il destino dell’Europa

    30 Maggio 2025
    Cavie da laboratorio [foto: imagoeconomica, via IA]
    Politica

    Sperimentazione su animali, da marzo 2026 il calendario per lo stop Ue

    30 Maggio 2025
    Fabrizio Spada, responsabile Relazioni istituzionali dell'Ufficio di Collegamento del Parlamento UE in Italia [Roma, 29 maggio 2025]
    Notizie In Breve

    Spada (Parlamento europeo): “Nessun prelievo forzoso ai risparmiatori europei”

    29 Maggio 2025

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    paesi terzi sicuri

    La revisione dei Paesi terzi sicuri fa paura a socialisti, verdi e sinistra. Tarquinio (Pd): “Un passo molto pericoloso”

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    30 Maggio 2025

    Un gruppo di 38 eurodeputati chiede alla Commissione europea chiarimenti sulla compatibilità della proposta con il diritto internazionale e sul...

    Siria, Ue al lavoro per i rimpatri. Frontex: “Oltre mille ritorni da marzo”

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    30 Maggio 2025

    Brunner: "Creare le condizioni per rientro sicuro, volontario e dignitoso dei rifugiati". L'eliminazione delle sanzioni alla Siria elemento chiave

    Protesters gather in front of the Office of the Hungarian President in Budapest, Hungary, on April 15. The protests erupt after the parliament passes legislation restricting the right to assembly, banning Pride Marches. (Photo by Balint Szentgallay/NurPhoto) (Photo by Balint Szentgallay / NurPhoto / NurPhoto via AFP)

    Ungheria, l’Agenzia Ue per i diritti fondamentali: “Serie preoccupazioni, Bruxelles intervenga”

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    30 Maggio 2025

    La stretta sui diritti Lgbtq+, il divieto del Budapest Pride, la legge al vaglio del Parlamento per impedire i finanziamenti...

    I candidati alla presidenza Karol Nawrocki e Rafał Trzaskowski (Foto: Filip Styczyński, profilo X ufficiale)

    Ballottaggio in Polonia, con la sfida Trzaskowski-Nawrocki in ballo anche il destino dell’Europa

    di Marco La Rocca
    30 Maggio 2025

    Domenica i polacchi alle urne per scegliere il successore del presidente conservatore Andrzej Duda. Trzaskowski parte in vantaggio, ma la...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione