“L’Unione europea ha bisogno di una capacità strategica di sviluppare solide previsioni sulle tendenze a lungo termine che determinano la società”. Ma non le sa fare da sola, e deve chiederle fuori, pagando. Tanto. Il virgolettato viene dritto dritto dal sito dell’European strategy and policy analysis system “Espas”, dove si spiega che, giustamente, per decidere bisogna sapere, e per decidere su cose che influenzano o saranno influenzate da quel che accadrà in futuro bisogna avere informazioni approfondite.
La Commissione europea però non ha donne o uomini capaci di farlo, e dunque va, come tante aziende fanno oggi, in outsourcing, e si è rivolta, con apposito bando, a istituti di ricerca esterni per studiare il futuro in tre settori: Economia, Società e Politica internazionale. Tre istituti (due europei e uno, incomprensibilmente, statunitense) e divide equamente una bella torta: un milione di euro per presentare, entro settembre, delle previsioni su cosa succederà nel mondo nei prossimi 17 anni, nel 2030. Questa informazione, però, sul sito pieno di foto e parole, non l’abbiamo trovata, ci è stata raccontata da una fonte molto affidabile.
![[foto: Mattia Calaprice/Wikimedia Commons]](https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2025/12/Imagoeconomica_1783367-350x250.jpg)


![[foto: imagoeconomica]](https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2024/08/pnrr-meloni-350x250.png)

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