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    Home » Non categorizzato » Unioni da incubo

    Unioni da incubo

    [di Pierluigi Fagan] Perché, quando un sistema fatto per una ragione (quella economica) si mette a risolvere problemi di tutt'altra ragione (la geopolitica), il disastro è assicurato.

    Redazione</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/eunewsit" target="_blank">eunewsit</a> di Redazione eunewsit
    6 Aprile 2017
    in Non categorizzato

    di Pierluigi Fagan 

    L’Unione europea è un format economico-commerciale che nel tempo si è evoluto da una parte con l’eliminazione della concorrenza valutaria attraverso l’adozione da parte di alcuni tra i più decisivi della moneta comune, dall’altra sviluppando una qualche struttura giuridico-politica d’accompagnamento al funzionamento del mercato in comune. C’è chi pensa che tutto o parte di questo sistema sia già di per sé un incubo. Ma se su questo giudizio c’è dubbio, non ci sarà però più alcun dubbio quando metterete un sistema fatto per una ragione (la ragione economica) a risolvere problemi di tutt’altra ragione. Come nei format televisivi in cui mettete un “famoso-per-qualcosa” a fare cose di natura diversa da quella che l’hanno reso “famoso”, il divertimento sadico è assicurato.

    Vediamo allora l’Unione di ragione economica alle prese con la ragione geopolitica.

    Seguendo il senso orario e quindi partendo da nord, abbiamo:

    1) Brexit: persa l’UK ora si pone il problema della trattativa.

    Non la si può far passare liscia perché altrimenti tutti coloro che meditano la fuga avrebbero l’esempio positivo da seguire prontamente, ma non la si può neanche metter giù dura altrimenti ti ritrovi il vecchio covo dei pirati che ti fa guerra fiscale, finanziaria, spionistica e diplomatica in casa ed in giro per il mondo. Ma l’idea di un pareggio è probabilmente diversa tra il punto di vista UE e quello UK, quindi c’è da pareggiare anche i punti di vista sul concetto di pareggio sebbene non è detto che le tue 27 teste abbiano la stessa idea del concetto di pareggio.

    2) Russia: hai importato i baltici e quelli dell’Est perché il mercato ragiona in termini di quantità, più si è meglio è. Ma anche in termini di differenza, più c’è differenza nel sistema cosiddetto capitalista meglio è, perché il profitto è concettualmente proprio una differenza. Ma se questa annessione ha “funzionato” sul piano economico permettendoti di importare mano d’opera a basso costo, permettendoti di delocalizzare, aprendosi ai tuoi succosi investimenti esteri ed all’espansione del tuo sistema bancario, non funziona sul piano geopolitico. Qualora tu volessi perseguire il tuo vantaggio naturale, ovvero fare un sistema biunivoco coi russi in cui loro ti vendono energia e tu gli vendi tutto il resto che loro ti comprano coi soldi che gli hai dato per l’energia, non puoi.

    3) Turchia: ti sei illusa di poter tenere buona e calma la penisola anatolica promettendogli sine die un matrimonio che non avevi nessuna intenzione di fare poiché in verità volevi solo fare sesso ovvero scambio dei fluidi vitali (scambio economico-finanziario) sfruttando il fatto che gli americani te la tenevano ingabbiata nella NATO. Nel mentre, la ragione geopolitica ha sopravanzato la ragione economica e la Turchia ha schivato un coup d’état, per poi riallinearsi sull’asse Mosca-Teheran. Su questo piano non hai più alcun fascino attrattivo, ma in compenso loro ti tengono per le palle ricattandoti coi migranti.

    4) Medio Oriente: da quelle parti ormai tutti si barcamenano tra americani, russi e cinesi e tu conti quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni. Al massimo, puoi andare a vendere un po’ d’armi per raccattare qualche investimento dei fondi sovrani dei paesi che poi finanziano la radicalizzazione degli islamici che hai a casa. Praticamente finanzi la tua stessa destabilizzazione stante che con le armi che gli vendi fanno guerre che producono migranti che tanto ti imbarazzano.

     5) Nord Africa: poiché nei sacri principi fondativi dell’Unione in quanto mercato c’è il concetto di concorrenza, non hai avuto alcun imbarazzo a permettere che i francesi e gl’inglesi scompaginassero la Libia a detrimento del socio italiano. Ti ritrovi, così, un comodo canale di passaggio per flussi migratori che non vuoi avere, flussi migratori solo in parte arabi e per maggior parte africani. Africa che raddoppierà la sua popolazione nei prossimi venti-trenta anni.

     6) USA: avevi pensato di fare una unione economica perché quello era il gioco imposto al mondo dal croupier del tavolo ma oggi il croupier ha cambiato idea e dalla ragione monopolare quindi globalista sta prendendo atto che il tavolo sta diventando multipolare e sta quindi passando ad una logica di competizione tra nazioni. Tu non gli piaci: costi un sacco di soldi, fai concorrenza con merci migliori, fai concorrenza valutaria, proteggi un suo concorrente decisivo: la Germania. Manca solo che fai arrabbiare sul serio gli inglesi e ti ritrovi in guerra valutaria e finanziaria con l’intero asse anglosassone. In più rischi di finire nel mirino del nuovo “asse del male” visto che libero-globalista sei rimasta solo tu e la Cina.

    Insomma, pensavi di aver fatto un affare quando tutto il mondo sembrava essersi messo a fare affari. Ora il mondo si sta mettendo a fare altri tipi di affari, gli affari inter-nazionali ma tu non sei una nazione e non sei uno Stato. Non lo sei e non lo potrai mai essere perché sei una unione di mercato e la logica con cui si fa un gioco non è la stessa che vige in un altro gioco. Sei come gli invitati ad un party, maschi e femmine in giacca e cravatta, tacchi e minigonne che finisce a giocare una partita di rugby: un incubo. Sarebbe anche divertente osservarti annaspare nel fango, se non si fosse della partita.

    Pubblicato sulla pagina Facebook dell’autore. 

    Tags: brexitcommissione europeaeuropaoneuroueusa

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