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    Home » Cronaca » ‘WE GO!’, ActionAid e 7 Stati Ue a Bruxelles per spiegare come fuggire dalla violenza domestica

    ‘WE GO!’, ActionAid e 7 Stati Ue a Bruxelles per spiegare come fuggire dalla violenza domestica

    Il 30 novembre al Parlamento europeo la conferenza 'Women's economic empowerment: a way out of violence' in cui saranno mostrati i risultati del progetto europeo per aiutare le donne che hanno subito abusi dai loro compagni

    Lena Pavese di Lena Pavese
    24 Novembre 2017
    in Cronaca
    we go!, donne, actionaid, parlamento europeo

    Bruxelles – Fornire supporto psicologico ed economico alle donne vittime di violenza. È questo l’obiettivo di ‘WE GO!’ il progetto patrocinato dalla Ong Actionaid con le partnership dell’Unione europea e di sette Stati membri (Italia, Grecia, Cipro, Regno Unito, Svezia, Spagna e Bulgaria). Gli obiettivi raggiunti da WE GO! saranno presentati giovedì 30 novembre durante la conferenza ‘Women’s economic empowerment: a way out of violence‘ ospitata dall’eurodeputata Patrizia Toia nel palazzo Altiero Spinelli del Parlamento europeo.

    Durante l’evento si racconterà di come all’interno dei centri antiviolenza europei che hanno aderito all’iniziativa, le donne hanno potuto, attraverso lo scambio di esperienze, identificare le buone  pratiche per prevenire, affrontare e superare l’abuso psicologico e\o sessuale da parte del proprio  partner. Grandissima attenzione è stata posta al sostegno economico delle donne che hanno subito  violenza, che dopo aver abbandonato la propria casa si ritrovano spesso senza entrate economiche e con i figli a carico.

    WE GO!  ha agito sulle due maggiori difficoltà che attanagliavano i centri antiviolenza. La prima è che sono tantissime le compagne o le mogli che non interrompono relazioni violente perché non dispongono di sufficiente autonomia economica per provvedere a sé stesse e ai propri figli. La seconda è che spesso, per mancanza di risorse umane e finanziarie, i percorsi di supporto economico sono fra quelli più sacrificati all’interno delle attività svolte da tali associazioni. Così con il coinvolgimento di 15 organizzazioni provenienti dai sette paesi membri inclusi nel progetto, è stata rafforzata la capacità dei centri antiviolenza di rispondere alle esigenze economiche delle donne attraverso metodologie e percorsi innovativi.

    WE GO! ha creato un toolkit contenente dei percorsi di formazione condivisi per rafforzare i servizi, che è stato diffuso nei centri anti violenza europei. Ai corsi di formazione WE GO! hanno partecipato circa 200  donne abusate dal marito o dal compagno. Le lezioni sono state impartite da 50 operatrici (non abbiamo ancora il numero, meglio operatrici dei centri coinvolti). Sono stati poi 50 le professioniste  che hanno svolto le analisi comparate e di scambio tra i punti di forza e i punti deboli dei diversi centri aderenti. Dalle istituzioni sono stati inviati 100 delegati. I risultati del progetto saranno diffusi a più di 1.000 stakeholder.

    A testimonianza dei risultati raggiunti c’è la storia di Milena, 50enne che dopo anni di abusi è riuscita “finalmente a uscire da un incubo”. Milena ha raccontato che il “marito all’inizio non sembrava cattivo”, però aveva amici che “lo portavano sempre a bere e arrivava a casa la sera tardi, ubriaco”. Milena dice di aver “sopportato per anni” fino a che un San Valentino è stata picchiata “davanti al figlio che non aveva mai assistito ai litigi”. In quel momento ha chiamato i carabinieri che l’hanno portata in ospedale. “Lì sono venuti gli assistenti sociali” prosegue Milena “e ho fatto la denuncia”. La donna descrive così tutta la situazione successiva all’abbandono del marito: “Non avevo lavoro, non avevo niente, dovevo pagare affitto e bollette. Così tramite l’assistente sociale mi hanno trovato un rifugio in una casa protetta e ho iniziato a essere seguita dal centro antiviolenza”.

    Il centro, che ha aderito al progetto WE GO!, oltre a fornire sostegno psicologico, ha fatto molto di più. “Adesso non ho paura,” dice serena Milena “Adesso sono tranquilla. Lavoro tutto il giorno poi vado a casa, faccio una doccia, parlo con mio figlio, guardo un film, oppure faccio altre cose come cucire, che mi piace molto. Adesso cammino sulle mie gambe, non sapevo ci fossero centri anti violenza come questo, che mi hanno ospitato e trovato un lavoro”.

    Tags: ActionAiddonneparlamento europeopatrizia toiaviolenzaWE GO!

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