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    Home » Non categorizzato » Bbc e Newsnight: un punto di vista molto personale

    Bbc e Newsnight: un punto di vista molto personale

    Virginia Mucchi di Virginia Mucchi
    18 Novembre 2012
    in Non categorizzato

    Permettetemi una piccola digressione, questa settimana. Ho lavorato per dieci anni alla BBC, sette di questi per il principale programma di attualità ‘Newsnight‘. Uno dei miei editori era George Entwistle, ora ex-Direttore Generale della BBC. George si è dimesso e sia la BBC sia Newsnight sono nella bufera; sono preoccupata da quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi. Se guardo lo stato delle maggiori emittenti pubbliche europee, la qualità del giornalismo e il modo in cui molte cedono regolarmente a pressioni politiche e commerciali, mi viene da piangere.

    Anche la BBC è destinata ad andare in questa direzione?

    Tre sono i motivi per cui quello che sta accadendo in queste settimane mi riempie non solo di tristezza, ma anche di rabbia.

    UNA STORIA SULLA BBC?

    Quella che è nata come una terribile storia di abusi sui minori (le cui ramificazioni avrebbero comunque coinvolto la BBC visto che l’accusato ne era una star, Jimmy Savile) è diventata una storia sulla BBC; questo è in parte normale poiché è sempre stata al centro dell’attenzione ed è giustamente sottoposta al severo giudizio del pubblico. Ma negli ultimi anni questo scrutinio si è posto un nuovo chiaro obbiettivo: i media anti-BBC – e non faccio nomi ma si sa bene di chi stiamo parlando – hanno iniziato una campagna portentosa per ridurre la credibilità della BBC con lo scopo finale di eliminare quello che percepiscono come un vantaggio ingiusto, ovvero il fatto che la BBC riceva denaro pubblico. Io credo fermamente nell’idea di una televisione e di una radio come servizi pubblici, e quindi anche finanziate con fondi pubblici. L’idea è che la qualità di quello che la BBC trasmette è in parte legata al fatto che deve fornire un servizio per tutti, per giustificare la propria esistenza e come vengono spesi i soldi ricevuti. Questa ultima crisi ha rivitalizzato la campagna contro la BBC, perché è stato facile dimostrare che i fondi pubblici non sono stati spesi bene visto che, a sentire certi commenti, la BBC ha perso la fiducia del suo pubblico. Se questa campagna dovesse avere successo sarebbe la fine della BBC che conosciamo e che abbiamo imparato ad amare. Detto questo, di errori ce ne sono stati e anche piuttosto gravi. Ma cerchiamo di non dimenticare di cosa stiamo parlando e quali sono i rischi.

    HACKS AND SUITS

    La struttura manageriale della BBC è ben lungi dall’essere perfetta e ha senz’altro bisogno di essere rivista; inoltre, c’è sempre stata (come in tutte le emittenti che trasmettono notizie, in realtà) una forte tensione tra gli “hacks” (i giornalisti) e i “suits” (il management): per ridurre questa tensione la BBC ha cercato di mantenere l’indipendenza e l’integrità dei suoi giornalisti e delle sue notizie creando un muro che separasse ciò che è notizia e di interesse pubblico da quello che è la gestione dell’azienda BBC e i suoi interessi. Questa tensione e questa separazione si trasformano, come abbiamo visto, in bombe quando qualcosa va storto. Ed è questo muro che ha portato a parlare di ‘mancanza di curiosità’ dell’ ex-Direttore Generale George Entwistle: essendo lui stesso un ex -giornalista, non voleva dare l’impressione di voler influenzare le decisioni editoriali dei suoi giornalisti.

    Chissà quante volte si deve essere chiesto in queste settimane ‘perché diavolo non ho domandato alla Head of News quando mi ha detto che Newsnight stava indagando Jimmy Savile, di che cosa si trattava?’, ma anche ‘come ha potuto Newsnight commettere un tale errore, cioè mandare in onda un servizio che accusava erroneamente un ex-politico del partito Conservatore di essere un pedofilo’. Spero che riesca a trovare una risposta adeguata a queste domande. Quello che ci stiamo chiedendo noi invece – e che non avrà mai una risposta – è come sarebbe stato George Entwistle come direttore generale visto che non ha avuto il tempo di fare molto in 54 giorni.

    Mi è molto dispiaciuto vedere George che dava le dimissioni anche se capisco perché lo ha dovuto fare; l’ho sempre rispettato come giornalista e capo quando ero a Newsnight (sempre pronto a spingere per un giornalismo serio e incisivo) e lo rispetto ora che ha preso la decisione di andarsene. Avrebbe cercato di risolvere la tensione tra ‘news’ e ‘management’ e di riformare la gestione manageriale, pur continuando a garantire gli standard e l’indipendenza dei suoi giornalisti? O forse mi illudo: alla BBC si è sempre detto che un buon giornalista non è necessariamente un buon manager, anzi il contrario è più spesso vero. Chissà.

    Sarà interessante vedere cosa succede nelle prossime settimane: il nuovo direttore generale sarà un giornalista o un manager? Il BBC Trust suggerirà forse di separare in maniera strutturale il ruolo di responsabile giornalistico da quello di amministratore delegato (fino a ora il DG aveva entrambi i ruoli)? Incrociamo le dita.

    LA FINE DI NEWSNIGHT E DEL GIORNALISMO INVESTIGATIVO?

    Quali saranno le conseguenze di questa crisi per il futuro del giornalismo investigativo e di Newsnight in particolare? In questi giorni si parla di azioni disciplinari nei confronti dei giornalisti che hanno dato l’autorizzazione a mandare in onda il servizio incriminato. E al nuovo direttore – ad interim- di Newsnight è stato detto di sospendere tutte le investigazioni per il momento. Il programma potrebbe essere cancellato del tutto o forse avere un nuovo nome come se il nome attuale, che fino a ora era sinonimo di giornalismo di qualità, fosse diventato ‘tossico’. Seppur mi faccia una gran tristezza, capisco i motivi di tutto questo, ma ho paura che le implicazioni possano essere ancora più profonde: saranno l’esitazione e il timore ad accompagnare un giornalista mentre indaga per un pezzo, o a fermarlo quando si tratta di criticare grandi aziende, personaggi famosi o politici? E la BBC esiterà prima di consentire la messa in onda di un servizio ‘rischioso’, o magari – nel tentativo di salvaguardare se stessa, ne ammorbidirà il contenuto? E spenderà più soldi per controllare il proprio giornalismo che per produrlo? Speriamo sinceramente di no.

    Newsnight (cliccate sul nome per il link sul programma e se, a differenza di me, riuscite a vederlo correttamente, guardate il film su i 20 anni di Newsnight) ha fatto del giornalismo magnifico, non solo investigativo tra l’altro, per più di 30 anni: forse una boccata d’aria fresca è una buona cosa per la tutta la BBC, ma facciamo in modo che questa nuova aria non diventi in realtà un cavallo di Troia, bello e utile in apparenza, ma pieno di nemici del vero giornalismo.

    Virginia Mucchi

    Tags: bbcentwistlenewsnight

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