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    Home » Economia » La nuova Pac supera il primo esame in Parlamento, ma ci sono molti dubbi

    La nuova Pac supera il primo esame in Parlamento, ma ci sono molti dubbi

    In discussione trasparenza e culture biologiche. Dal testo sulla nuova Politica agricola eliminato il registro dei beneficiari. Regole facili da aggirare per ottenere i contributi per il “greening”

    Redazione</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/eunewsit" target="_blank">eunewsit</a> di Redazione eunewsit
    24 Gennaio 2013
    in Economia

    In discussione trasparenza e culture biologiche, dal testo sulla nuova Politica agricola eliminato il registro dei beneficiari. Regole facili da aggirare per ottenere i contributi per il “greening”

    Paolo De Castro

     La nuova Politica agricola comune (Pac) ha superato il primo scoglio con l’approvazione del testo in commissione parlamentare Agricoltura. Parliamo di un provvedimento base per l’economia europea perché permette la sopravvivenza del settore con finanziamenti che, negli ultimi 7 anni, hanno rappresentato quasi la metà dell’intero bilancio Ue. E non a caso si tratta di un testo legislativo, quello proposto dalla Commissione Ue, di ben 650 pagine a cui si erano aggiunti 7mila 456 emendamenti dei deputati, un record nella storia dell’Europarlamento. Ma ora, dopo un lavoro non certo facile portato avanti da ben 3 relatori, si è arrivati a un primo testo di compromesso.

    “È sicuramente positiva la valutazione di queste due giornate di voto che hanno significativamente modificato la proposta di riforma della politica agricola comune della Commissione” ha commentato Paolo De Castro (S&D), presidente della commissione parlamentare Agricoltura. Tra i principali cambiamenti c’è l’abolizione definitiva del sistema delle quote latte, la riduzione delle differenze nei livelli di finanziamento che causavano difformità nei sussidi, con agricoltori di due Paesi differenti a ricevevano uno 600 e l’altro appena 60 euro. Secondo le nuove regole nessuno potrà avere meno del 65% della media Ue.

    Giovanni La Via al momento del voto

    Moderato invece l’impatto del “greening”, l’obbligo di destinare una parte dei propri terreni a culture biologiche, locali e a sostenere la biodiversità. Mentre il testo della Commissione conteneva delle sanzioni che lo rendevano di fatto obbligatorio il Parlamento lo ha slegato dalle sanzioni affermando solo che non lo rispetterà perderà semplicemente la quota del finanziamento riservata a questa pratica.

    Ci sono però delle problematicità, due delle quali evidenziate proprio da uno dei relatori, il portoghese Luis Manuel Capoulos Santos (S&D): “Un emendamento approvato amplia la definizione del greening facendo in modo che un’azienda che ha 500 ettari di terra, se ne destina soltanto uno a uso biologico, sarà coperta comunque dal finanziamento. Un altro emendamento permette di ricevere per lo stesso terreno finanziamenti da entrambi i pilastri, e questo è illegale e immorale, faremo battaglia in aula”. La Pac è divisa in due pilastri per i finanziamenti: il primo è destinato al sostegno del mercato (e costituisce la parte maggiore dell’impegno europeo nel campo agricolo) con misure di aiuti diretti al reddito degli agricoltori e misure di mercato finalizzate a garantire la stabilità dei prezzi e l’equilibrio sui mercati; il secondo è finalizzato a favorire uno sviluppo sostenibile dell’agricoltura europea, interventi co-finanziati dagli Stati membri.

    Un altro emendamento che ha generato polemiche è stato quello sulla trasparenza bocciato dalla commissione e che avrebbe portato alla costituzione di un registro pubblico con i nomi di tutti gli agricoltori che ricevono i finanziamenti della Pac. La regola era stata pensata perché in passato i fondi erano finiti anche nelle tasche di persone legate alla criminalità. “Noi avevamo proposto un sistema di codici per permettere comunque una tracciabilità dei fondi ma tutelando la privacy – ha affermato La Via – poteva essere un buon compromesso ma purtroppo è stato bocciato”.

    L’unico punto non ancora chiaro è quello più importante, ovvero quanti soldi saranno destinati all’agricoltura. Il Parlamento deve aspettare le decisioni sul prossimo bilancio pluriennale, che finanzia la Pac, e che verranno prese (se i Ventisette troveranno un accordo) nel prossimo Consiglio europeo del 7-8 febbraio. Solo allora si potrà completare l’approvazione del testo nella sua parte economica e portarlo in Plenaria. Una volta approvato partirà il Trilogo, la contrattazione con Commissione e Consiglio dal quale dovrà uscire il testo definitivo che dovrà passare poi l’ultimo esame dell’Aula.

    Alfonso Bianchi

    Per saperne di più:
    – Gli allevatori assediano il Parlamento: “Fermate le speculazioni sul latte”
    – La “Marcia del buon cibo” per una Pac più equa
    – De Castro: Pac, il Parlamento ha molto da dire, ma senza uscire dal solco
    – La Via: una Pac più semplice, per tutelare coltivazioni e ambiente

    Tags: de castropacparlamento

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