- L'Europa come non l'avete mai letta -
sabato, 6 Dicembre 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Editoriali » Patrioti e traditori

    Patrioti e traditori

    Diego Marani di Diego Marani
    22 Novembre 2013
    in Editoriali
    Una parte del cast di Un posto al Sole
    Una parte del cast di Un posto al Sole

    L’onorevole Crescenzio Rivellini annuncia grandi battaglie per difendere il diritto di quelli che lui chiama patrioti italiani di vedere la RAI all’estero e questo la dice lunga su come intendono la loro missione a Bruxelles certi nostri eurodeputati. Vedere la RAI è dunque diventato un atto di patriottismo e magari è traditore chi guarda la BBC. Per questa grande causa si batte Rivellini e raggiunge nella sua trincea la collega Cristiana Muscardini che a baionetta spianata promette di difendere l’italiano a Bruxelles, anche dovesse combattere contro il piano regolatore del comune di Woluwé-St.-Lambert, poco propenso ad allargare la Scuola europea che si trova sul suo territorio per far posto a più grandi classi italiane.

    Tutte battaglie di retroguardia e più che altro rulli di tamburo per attirare visibilità in vista delle elezioni europee. L’italiano è morto nella Scuola europea e a Bruxelles, ucciso non dal piano regolatore di Woluwé-St.-Lambert ma da decenni di cedevolezza e remissione dei nostri governi nella gestione delle Scuole europee e dall’assoluta determinazione dell’Italia a non aprire una scuola italiana pubblica in Belgio. Questa scelta deriva da una nostra antica politica nei confronti della nostra emigrazione che è quella dell’abbandono. L’Italia povera dei secoli scorsi non si poteva permettere di sostenere i suoi troppi emigrati all’estero e ha quindi scelto strategicamente di abbandonarli preferendo accelerare la loro integrazione nei paesi ospiti. Integrazione nel senso di annientamento della loro italianità. Prima si dimenticavamo che erano italiani, meglio era. Per loro e per l’Italia. Una scelta in fondo lecita per il paese povero che eravamo. L’Italia di oggi, che potrebbe essere più influente, che non è più un paese povero e che ora esporta cervelli, nella ristrettezza dei mezzi e nell’angustia della visione dei suoi politici, non si è però allontanata da questa linea. Ci sono più di 300.000 italiani in Belgio ma non ci sarà mai una scuola italiana. L’italiano e la sua cultura attirano interesse in tutto il mondo ma gli Istituti di cultura hanno sempre meno mezzi e sempre più vincoli. Ne ho visitati una decina e mi sono rattristato a sentire ogni volta le assurdità burocratiche contro cui devono combattere i loro direttori. O più spesso neanche direttori, ma reggenti, cioè funzionari pagati meno di un direttore ma con lo stesso incarico, che oltre all’ingrato compito di lavorare con mezzi insufficienti devono fare i conti con i cavilli e le regolamentazioni italiane in materia di agibilità, sicurezza, igiene anche a diecimila chilometri da Roma. Non basta conformarsi alle leggi locali, bisogna anche pagare il pizzo alla patria burocrazia che non si accontenta di paralizzare solo la madrepatria ma vuole intralciare gli italiani ovunque essi siano. Alla fine la visita degli ispettori del ministero diventa la principale preoccupazione di tanti direttori di istituto.

    Ma allora, davanti a questo quadro per lo meno deprimente, noi italiani all’estero abbiamo davvero bisogno della RAI, della scuola italiana, dell’istituto di cultura? Noi che tutti parliamo la lingua del paese dove viviamo, non possiamo coltivare quella e fruire della tanta cultura che in quel paese e in quella lingua si producono? Se l’Italia non ci vuole perché noi dobbiamo volere lei? E poi chi ha bisogno di vedere “Affari tuoi” o “L’eredità” e il più squallido sceneggiato del mondo che porta il titolo di “Un posto al sole”? Chissà, in fin dei conti, saremmo migliori italiani e migliori patrioti se non vedessimo la RAI. Ma voglio essere ottimista, voglio pensare che questo sia un disegno, che qualche lucida mente nei palazzi del potere di Roma abbia pensato  così: “Noi siamo perduti, corrotti, marci dentro. Salviamo almeno loro, gli italiani all’estero. Impediamogli di vedere la RAI, di imparare l’italiano, di sapere cosa succede qui. Facciamolo per l’Italia, perché un giorno possa tornare a esistere!”

     Diego Marani

    Tags: Belgio Bruxellesdiego maranimuscardinirairivelliniscuola italianaUn posto al sole

    Ti potrebbe piacere anche

    Jeremy Corbin con la sciarpa dell'Arsenal
    Opinioni

    La falce di luna e il martello

    19 Luglio 2025
    Cultura

    “L’ultima falsità” di Diego Marani, ambizioni e follie che segnano le vite

    16 Maggio 2025
    Marco Tarquinio
    Notizie In Breve

    Referendum, Tarquinio (Pd): “Chi spegne l’informazione, silenzia la democrazia”

    12 Maggio 2025
    Crescenzio Rivellini. Credit: Multimedia Centre Ep
    Cronaca

    Un ex-eurodeputato italiano dovrà restituire 250mila euro al Parlamento europeo

    24 Ottobre 2024
    rai italia
    Politica

    Rai non indipendente, giornalisti non tutelati e troppo governo: i richiami Ue sullo Stato di diritto in Italia

    24 Luglio 2024
    meloni giornalisti fnsi
    Politica

    I sindacati internazionali dei giornalisti chiedono all’Ue di avviare un’indagine sui tentativi del governo Meloni “di imbrigliare i media”

    23 Maggio 2024

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    (Photo by ANDREW CABALLERO-REYNOLDS / AFP)

    Gli USA vogliono “coltivare la resistenza” al declino dell’Europa. Da Bruxelles no comment

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    5 Dicembre 2025

    La Strategia di sicurezza nazionale delineata dall'amministrazione Trump è uno schiaffo all'Europa, che rischia la "scomparsa della civiltà" a causa...

    Un operaio anziano [foto: Carlo Carino/imagoeconomica via IA]

    Gli italiani a Meloni: “‘No’ all’aumento dell’età pensionabile”

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    5 Dicembre 2025

    L'ultimo sondaggio Eurobarometro vede una chiara contrarietà a lavorare di più. La maggioranza invitata a riformare lavoro e sanità, potenziando...

    (Photo by Gints Ivuskans / AFP)

    ICE ascolta l’Europa: “La nuova policy e le nuove procedure di procurement della NATO”

    di Redazione eunewsit
    5 Dicembre 2025

    Per il direttore dell'Ufficio di Bruxelles, Tindaro Paganini, "è essenziale che le aziende italiane conoscano alla perfezione" le nuove procedure...

    Il futuro premier ceco e leader di Ano, Andrej Babiš (foto: via Imagoeconomica)

    Repubblica Ceca: Andrej Babiš risolve il suo conflitto d’interessi, non è più “Babisconi”

    di Enrico Pascarella
    5 Dicembre 2025

    Il futuro primo ministro ha annunciato che si libererà delle partecipazioni nella sua multinazionale Agrofert. Il 100 per cento delle...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione