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Nuovi scontri a Kiev, Ashton: “Dialogo più difficile di prima”

Nuovi scontri a Kiev, Ashton: “Dialogo più difficile di prima”

Nonostante il lavoro dell’Alto rappresentante non si fermano le violenze della polizia sui manifestanti. Il primo ministro ucraino chiede 20 miliardi all’Ue per associarsi

Nonostante il lavoro dell’Alto rappresentante non si fermano le violenze della polizia sui manifestanti. Il primo ministro ucraino chiede 20 miliardi all’Ue per associarsi

Ashton tra i manifestanti a Kiev - ph. European Commission
Ashton tra i manifestanti a Kiev – ph. European Commission

Da una parte proseguono dialoghi e tentativi di trovare una soluzione politica, dall’altra non si fermano le violenze. Ieri appena poche ore dopo la fine del colloquio tra il Presidente Victor Yanukovich e la rappresentante della politica estera Ue, Catherine Ashton, a Kiev le forze di polizia sono tornate in piazza in tenuta anti sommossa per disperdere con la forza i manifestanti pro Ue accampati in piazza Maidan. Una nuova dimostrazione di forza che la stessa Ashton ha immediatamente condannato: “Le autorità non avevano bisogno di agire sotto la copertura della notte usando la forza” ha scritto in una nota, aggiungendo: “Il dialogo con le forze politiche e la società e l’uso di argomenti è sempre meglio dell’argomento della forza”. Ashton si è detta “profondamente preoccupata” dalle azioni della polizia, è tornata a “condannare” l’uso della violenze e ha ribadito che azioni di questo tipo “rendono un dialogo politico più difficile di prima”

Appena poche ore prima degli scontri l’Alto rappresentante aveva incontrato i leader dei movimenti di protesta: “Sono rimasta molto colpita – ha commentato – dalla natura pacifica e coraggiosa delle proteste a supporto delle aspirazioni europee”. Durante l’incontro con il presidente Yanukovich, Ashton ha riferito di avere avuto rassicurazioni sulla volontà di cominciare un dialogo: “Mi ha anche confermato – scrive – il desiderio di firmare un accordo di associazione”. Al presidente ucraino ha poi ricordato “il bisogno urgente di rilasciare le persone arrestate e di assicurare investigazioni e di assicurare alla giustizia i responsabili delle violenze”. Il dialogo con Yanukovich proseguirà anche oggi nel corso di un nuovo incontro. “Nelle prossime ore – assicura Ashton – esplorerò i possibili modi per assicurare che una soluzione pacifica sia ancora raggiungibile. Richiederà una buona dose di coraggio e determinazione”.

Nel frattempo da Kiev il primo ministro Mykola Azarov, nel corso di una seduta di gabinetto ritrasmessa dalla televisione nazionale ha dichiarato che, per poter firmare l’accordo di associazione e libero scambio con l’Ue appena congelato, il governo dell’Ucraina chiede all’Unione aiuti finanziari per 20 miliardi di euro. Numeri su cui per il momento Bruxelles non vuole commentare: “Si sentono diverse ipotesi su quanto l’Ucraina vorrebbe per aiutare l’attuazione dell’accordo, ma non vogliamo parlare di cifre” commenta le notizie il portavoce della Commissione europea, Olivier Bailly: “Crediamo che questo accordo sia buono per la prosperità e il futuro dell’Ucraina – ha aggiunto – e che non possa essere oggetto di una gara per l’offerta più alta”.

Oggi, come già annunciato da Yanukovich, una delegazione ucraina di alto livello è arrivata a Bruxelles per negoziare sulle possibili prospettive di un accordo di associazione con l’Ue, ma la Commissione “non conferma” alcuna riunione: “Le discussioni – ribadisce Bailly – si svolgono a Kiev”.

Letizia Pascale

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