Al via l’ottavo round di negoziati con gli Stati Uniti per l’accordo di libero scambio e gli investimenti (Ttip). Il processo negoziale durerà tutta la settimana e sarà gestito dai capi negoziatori Ignacio Garcia Bercero, per l’Unione europea e Dan Mullaney per gli Usa.
“Ci aspettiamo un vero e proprio nuovo inizio con entrambe le parti pronte a discutere di tutto in modo costruttivo, a partire dalle tariffe e ai diritti di proprietà intellettuale, senza dimenticare gli appalti pubblici e la cooperazione normativa”, ha chiesto il direttore generale di BusinessEurope, la Confindustria europea, Markus J. Beyrer. Secondo gli industriali bisogna “rimanere ambiziosi”, anche su temi importanti come “la regolamentazione dei servizi finanziari e l’energia”.
E per discutere di Ttip la settimana scorsa è stato a Washington il capogruppo al Parlamento europeo dei Socialisti & Democratici, Gianni Pittella, che ha incontrato il responsabile del Commercio degli Stati Uniti, Michael Froman. “Non vogliamo solo un accordo di libero scambio con gli Usa”, ha dichiarato Pittella di ritorno dagli States, ma “un accordo giusto”, basato su un “compromesso che porti a un mutuo beneficio”, rimuovendo “barriere tariffarie e non tariffarie”, e che stabilisca una serie di “standard, norme e regole comuni che assicurino una competizione genuina”, ed evitino “costi di doppie certificazioni, specialmente per le Pmi”.
Però, ha avvertito Pittella, “ci sono delle linee rosse che non possiamo superare”, e tra queste: “l’abbassamento delle norme comunitarie in materia di sicurezza dei consumatori o delle condizioni per i lavoratori”, no alla “carne agli ormoni nei nostri piatti”, e agli “organismi geneticamente modificati”, esclusione dall’accordo “dalle norme sulla protezione dei dati”, e soprattutto “nessun sistema di risoluzione delle controversie tra investitori e Stato”, il cosiddetto Isds.