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Ucraina, Mogherini: serve immediata tregua nell'Est per evacuare i civili

Ucraina, Mogherini: serve immediata tregua nell'Est per evacuare i civili

Per l'Alto rappresentante "la situazione umanitaria continua a peggiorare drammaticamente". Nazioni Unite: "Si rischia la catastrofe umanitaria"

Sul nuovo fronte caldo del conflitto nel sud-est dell’Ucraina, la zona di Debaltseve, occorre immediatamente una tregua di almeno tre giorni per consentire l’evacuazione dei civili. A chiederlo è l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini, che si unisce all’appello lanciato anche dal presidente in carica dell’Osce, il ministro degli Esteri serbo Ivica Dacic, che ieri ha rivolto lo stesso invito a tutte le parti.

“Mi unisco all’appello dell’Osce a tutte le parti a Debaltseve e nell’area circostante per un immediato cessate il fuoco temporaneo, di almeno tre giorni”, per consentire l’evacuazione dei civili, scrive l’Alto rappresentante, che sottolinea: i residenti della regione del Donbas “stanno cercando di lasciare la regione e la crisi umanitaria continua a peggiorare drammaticamente, nel periodo più freddo dell’anno”.

Già migliaia persone hanno lasciato le loro case: i separatisti dell’autoproclamata repubblica di Donetsk sostengono che solo oggi dalla cittadina di Ugleghirsk sono state fatte evacuare circa mille persone, mentre la protezione civile ucraina parla di 2.577 cittadini che hanno lasciato le loro case ad Avdiivka, Debaltseve e Svitlodarsk tra il 28 gennaio e il due febbraio. Ieri da Debaltseve e Svitlodarsk sarebbero state fatte evacuare altre 188 persone.

In queste ore anche le Nazioni Unite hanno lanciato l’allarme: una nuova escalation del conflitto nelle regioni orientali ucraine sarà catastrofica per 5,2 milioni di persone, ha avvertito l’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, il giordano Zeid Raad Al Hussein. Nelle ultime tre settimane, ha riportato, almeno 224 civili sono morti e 545 sono rimasti feriti a causa dei combattimenti tra esercito di Kiev e separatisti filo-russi. “Fermate di trasporti pubblici, mercati, scuole e asili, ospedali e aree residenziali si sono trasformati in campi di battaglia nelle regioni di Donetsk e Lugansk, il che viola il diritto umanitario internazionale”, ha spiegato l’Alto commissario delle Nazioni Unite. Nei quasi 10 mesi di conflitto il bilancio complessivo è di 5.358 morti e 12.235 feriti.

“La spirale di violenza crescente nell’Est dell’Ucraina – chiede Mogherini – deve fermarsi”: i combattimenti “provocati dalla continua offensiva separatista, stanno causando una grande sofferenza e minano tutti gli sforzi verso una soluzione pacifica”. Per il capo della diplomazia Ue i bombardamenti sui civili, dovunque essi avvengano, “sono una grave violazione della legge umanitaria” e “l’artiglieria pesante deve essere immediatamente ritirata dalle aree residenziali”.

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