Bruxelles – I margini per concedere flessibilità di bilancio agli Stati membri non ci sono più, e anche l’Italia quindi se ne deve fare una ragione. Ad affermarlo è il capogruppo del Ppe al Parlamento europeo, Manfred Weber, che scatena la reazione dura nel gruppo del Pd. Riferendosi alle richieste di Renzi di escludere le spese per la gestione della crisi dei migranti dal conteggio del deficit ai fini del patto si Stabilità, Weber ha affermato che “nella discussione sull’interpretazione del Patto, e su quali costi debbano essere inclusi o meno, non è l’Italia che deve prendere la decisione”. A suo avviso bisogna “guardale la questione nel suo complesso e la Commissione ha questo compito”, e la Commissione “ha concesso flessibilità al patto, come richiesto dai capi di Stato e di governo, il più che ha potuto”.
Ma ora non è possibile darne altra. “Anche i socialisti della Commissione europea, guidati da Pierre Moscovici, hanno constatato che non ci sono più margini di flessibilità”, ha affermato Weber secondo cui “se lo constatano pure i commissari socialisti”, anche gli altri “dovrebbero riconoscere questo stato dei fatti”. Ieri (lunedì), ha concluso il capogruppo Ppe, “Juncker ha inviato lettera a Renzi ricordando quelli che erano gli obblighi, e purtroppo la cosa ha richiesto vari scambi, ma dopo aver riconfermato molte volte la questione spero che ora il messaggio sia arrivato a destinazione”.
“Il capogruppo conservatore tedesco Manfred Weber è il primo nemico della Commissione europea perché ne mette a rischio ogni giorno la tenuta con le sue dichiarazioni oltranziste, contrarie al patto di legislatura alla base della coalizione che ha dato la fiducia a Juncker”, afferma la capodelegazione del Pd Patrizia Toia, secondo cui “Weber gioca allo sfascio e ora ha anche la pretesa di conoscere il parare della Commissione europea, su cui la stessa cancelliera Angela Merkel ha detto di non poter parlare, e perfino del commissario socialista francese Pierre Moscovici”.
Ironico il commento dell’eurodeputata Pd Simona Bonafé che su Twitter ha commentato così le parole del capogruppo Ppe: “Bei tempi quando in Germania c’era Max, ora ci tocca Manfred Weber”.
https://twitter.com/simonabonafe/status/694527426605498369