Bruxelles – “Voltaire disse che gli uomini discutono mentre la natura agisce. E ora il nostro solenne dovere – e siamo davvero l’ultima generazione che può realizzarlo – è mostrare che possiamo fare di più che discutere e che è anche nella nostra natura l’agire”. E firmando l’accordo sul clima di Parigi “abbiamo smesso di discutere e iniziato ad agire, mettendo da parte gli interessi personali”.

Così il commissario al Clima, Miguel Arias Cañete, intervenendo a nome dalla Commissione europea alle Nazioni Unite nel corso della ratifica dell’accordo sul clima raggiunto alla Cop 21 di Parigi, che vede 171 Paesi chiamati finalmente a sottoscriverlo. Per Cañete da oggi in poi “dobbiamo portare lo ‘spirito di Parigi’ ovunque andiamo: ad ogni assemblea dell’Onu, in ogni trattato internazionale, in ogni parlamento nazionale e regionale, in ogni impresa e a ogni persona”.
L’accordo è frutto della concertazione dei 196 leader mondiali che si sono riuniti a Parigi lo scorso dicembre. Ad aprire la cerimonia oggi è stato il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon che l’ha definita un ”momento storico”, esortando tutti i Paesi a “muoversi rapidamente per unirsi all’accordo a livello nazionale in modo che possa diventare operativo il più presto possibile”.

“Il mondo vi sta guardando. Voi siete l’ultima migliore speranza della Terra, noi vi chiediamo di proteggerla o tutti noi, tutte le creature viventi, saremo storia”, ha dichiarato l’attore premio Oscar Leonardo Di Caprio. “Voi sarete applauditi dalle future generazioni o sarete condannati. Potremmo avere onore e disonore: solo noi possiamo salvare o perdere l’ultima speranza della Terra. Il nostro compito è questo: voi siete l’ultima migliore speranza della Terra”, ha affermato la star in veste di messaggero Onu per il Clima.
Per entrare in vigore nel 2020, l’accordo deve essere ratificato, accettato o approvato da almeno 55 paesi che rappresentano il 55 per cento delle emissioni mondiali di gas serra. Il documento di 31 pagine mira a limitare la temperatura media globale entro i 2 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali. L’accordo mira anche a trovare più finanziamenti per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e lo sviluppo di strumenti resilienti nei confronti dei cambiamenti climatici. Stati Uniti, Unione europea, Cina, India e Russia sono tra i Paesi che firmeranno l’accordo, e sarà soprattutto dall’impegno di questi colossi economici che dipenderà la sua eventuale riuscita.


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