Bruxelles – Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti porterebbe a “molte incertezze per le relazioni transatlantiche”. A ritenerlo è il ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier secondo cui le opinioni e gli stessi obiettivi dichiarati dal candidato presidente lasciano interdetti. Per non parlare della visione degli Stati Uniti come un Paese assediato da nemici interni ed esteri, definita da Steinmeier “grottesca”, in un’intervista per il giornale tedesco Passauer Neuer Presse. Il ministro ha evidenziato che Trump da un lato promette di “rendere l’America di nuovo grande”, ma allo stesso tempo ribadisce che gli Stati Uniti dovrebbero “rimanere fuori dai conflitti in tutto il mondo”. “Non riesco a spiegare come il primo aspetto sia collegato all’altro”, ha commentato Steinmeier che ha rincarato le critiche sottolineando l’incoerenza della sua propaganda: “Il fatto che un candidato alla presidenza, Trump, attacchi l’intera élite politica, anche se è parte di essa, e riceve supporto per questi attacchi, mi preoccupa molto”. La questione della Crimea è una di quelle che genera più perplessità. Durante una conferenza stampa Trump ha dichiarato che avrebbe preso in considerazione il riconoscimento della Crimea come una parte della Russia e di togliere le sanzioni contro Mosca quando gli è stata chiesta la sua posizione sulla questione. Finora gli Stati Uniti, insieme all’Unione Europea, hanno rifiutato di riconoscere come legale l’annessione della Crimea alla Russia e hanno introdotto sanzioni. Trump invece non turba le notti della cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha affermato che non avrebbe cercato di “immischiarsi” nelle elezioni degli Stati Uniti. Durante la sua conferenza stampa estiva, le è stato chiesto se aveva incubi in prospettiva di una presidenza Trump e la risposta è stata cristallina: “Posso rispondere a questa domanda con una chiaro ‘no’ “.

Berlino: "La vittoria di Trump porterebbe incertezza nelle relazioni transatlantiche"
Il ministro degli esteri tedesco Steinmeier si è detto preoccupato per questa possibilità, arrivando a definire "grottesca" la visione degli Stati Uniti come Paese assediato dai nemici proposta dal candidato repubblicano
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