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Un miliardo all'Italia dalla Bei per la sicurezza della rete ferroviaria Rfi

Un miliardo all'Italia dalla Bei per la sicurezza della rete ferroviaria Rfi

"Una ulteriore dimostrazione del ruolo importante che possono svolgere le istituzioni europee per sostenere la crescita e lo sviluppo negli Stati membri" ha affermato il ministro dell'Economia e delle Finanze Padoan, commentando il nuovo accordo con la Bei per il finanziamento di opere di messa in sicurezza della rete ferroviaria italiana

Bruxelles – La Banca europea per gli investimenti (Bei) finanzierà lo Stato italiano negli interventi per la messa in sicurezza e l’ammodernamento della rete ferroviaria nazionale gestita da Rfi (Rete Ferroviaria italiana), società del Gruppo Ferrovie dello Stato (Gruppo Fs) che ha il ruolo pubblico di gestore dell’Infrastruttura.

Il finanziamento è di un miliardo di euro è stato perfezionato oggi tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e la Bei. Il prestito sosterrà opere localizzate su tutto il territorio da Rete Ferroviaria italiana, società che ha contemporaneamente firmato con la Bei il contratto di progetto che impegna la società a realizzare l’elenco dettagliato di interventi previsti. Il finanziamento arriva alla fine di un processo di valutazione della Bei volto a verificare la conformità dei progetti a determinati criteri tecnici e ambientali. L’intero iter è un’ulteriore garanzia della qualità dell’intero piano.

I progetti riguardano principalmente: la messa in sicurezza di 508 passaggi a livello, effettuando un upgrading tecnologico; la mitigazione del rischio idrogeologico lungo 461 km di linee ferroviarie; il potenziamento della sicurezza di 79 gallerie o di gruppi di gallerie consecutive di lunghezza complessiva pari a 326 km; la costruzione di barriere antirumore lungo 152 km di linee ferroviarie; il miglioramento dell’accessibilità presso 165 stazioni ferroviarie; il miglioramento della sicurezza in 73 stazioni ferroviarie e 46 altri impianti; l’upgrade tecnologico di 200 impianti esistenti e l’installazione di piattaforme a circuito chiuso su tutta la rete; l’effettuazione di studi sismici riguardanti 31 linee e nodi ferroviari e lavori di mitigazione del rischio sismico su 14 linee.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan ha affermato che “il nuovo accordo con la Bei per il finanziamento di opere di messa in sicurezza della rete ferroviaria è una ulteriore dimostrazione del ruolo importante che possono svolgere le istituzioni europee per sostenere la crescita e lo sviluppo negli Stati membri”, sottolineando che “la possibilità per uno stato di finanziare investimenti a tassi inferiori a quelli del debito nazionale testimonia come le istituzioni europee possono produrre vantaggi concreti per i cittadini”.

“Da anni lavoriamo con l’Italia per sostenere tutti i grandi piani di investimento nel settore ferroviario, dalla realizzazione dell’Alta velocità all’acquisto di locomotive e treni per le tratte locali usate dai pendolari. Con questa nuova operazione affianchiamo il Mef nel sostegno a Rfi per il cruciale settore della sicurezza della rete, con una modalità di finanziamento dai positivi effetti sui conti pubblici italiani“, ha sottolineato il Vice-Presidente della Bei Dario Scannapieco.

Per quanto riguarda i vantaggi finanziari, con questa operazione la Repubblica Italiana può avvantaggiarsi delle condizioni favorevoli dei prestiti Bei, che grazie alla propria solidità patrimoniale emette obbligazioni sui mercati internazionali alle quali è riconosciuta la tripla A dalle principali agenzie di rating. Ciò permetterà quindi al Tesoro, destinatario del finanziamento, un risparmio nella spesa per interessi. Il Tesoro, a sua volta, indirizzerà le risorse al piano di investimenti di Rfi che si impegna a realizzare gli interventi previsti dal “Contratto di Programma Investimenti” stipulato tra il Ministero dei Trasporti e Rfi per il periodo 2012-2016.