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Regolarizzazione delle colonie in Israele

Regolarizzazione delle colonie in Israele "mina la soluzione a due Stati"

Il presidente della delegazione del Parlamento Ue per le relazioni con la Palestina chiede la condanna Ue. Pittella: “Misura ingiusta, ingiustificata e illegale”

Bruxelles – Il Parlamento di Israele ha approvato ieri una legge con cui vengono legalizzati retroattivamente insediamenti per circa 4mila alloggi su terre di proprietà privata nella Cisgiordania occupata. Il testo, che ha il pieno appoggio del premier Benjamin Netanyahu, è passato alla Knesset con 60 voti a favore e 52 contrari. “L’Ue dovrebbe condannare inequivocabilmente la legge israeliana che legalizza il furto delle terre palestinesi per i coloni”, ha dichiarato Neoklis Sylikiotis, deputato Gue e presidente della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con la Palestina, sottolineando che “i legislatori israeliani descrivono la legge come un primo passo verso l’annessione permanente della Cisgiordania – in cui il numero dei coloni sta raggiungendo il milione – rendendo così le prospettive per una soluzione a due Stati quasi impossibile”.

Di “misura ingiusta, ingiustificata e illegale contro i diritti dei palestinesi”, parla il capogruppo dei socialisti, Gianni Pittella, secondo cui la sua approvazione “minerà ulteriormente le basi della soluzione dei due Stati e le possibilità di pace e stabilità” tra Israele e Palestina. Per Pittella “questo è solo l’ultimo di una lunga serie di colpi da parte delle autorità israeliane per strappare pezzo per pezzo la terra palestinese illegalmente occupata dalle forze israeliane”.

Della decisione di Israele si discuterà nella Plenaria della settimana prossima al Parlamento di Strasburgo. “Non possiamo”, ha concluso Pittella, “chiudere gli occhi e restare in silenzio su una decisione condannata da Nickolay Mladenov, il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, come una misura che ‘avrà conseguenze di vasta portata legali per Israele e che diminuisce sensibilmente le prospettive di pace arabo-israeliane'”.

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