Bruxelles – Tutti i lobbisti che vogliono entrare in contatto con un eurodeputato devono iscriversi nel registro della trasparenza oppure gli deve essere negato ogni accesso al Parlamento europeo. Una risoluzione approvata dalla commissione Affari costituzionali chiede di rendere più stringenti le regole dell’Assemblea comunitaria sulle lobby e sottolinea che la rappresentanza di interesse non trasparente può costituire una minaccia significativa per l’integrità dei politici.
Il testo, adottato con 20 voti favorevoli, 2 contrari e 2 astensioni, chiede anche di mettere in atto un registro volontario per i deputati, in cui questi dovrebbero segnalare tutti i rappresentanti di categoria e le organizzazioni che hanno consultato nel corso di un processo legislativo. La commissione ribadisce anche la necessità di ritirare i privilegi di accesso a tutte le lobby e le aziende che si rifiutano di cooperare con il Parlamento quando vengono invitate a partecipare a riunioni di commissione o alle missioni di accertamento dei fatti riguardo a specifici casi. Inoltre, si sottolinea che le organizzazioni di interesse che hanno firmato il registro di trasparenza non devono poi assumere persone che mascherano la loro appartenenza a quella organizzazione per poter incontrare i deputati in maniera segreta.
Presidenti di commissione e altri deputati di primo piano hanno maggiore responsabilità e perciò devono assicurare maggiore trasparenza, i loro contatti con lobbisti all’interno o all’esterno dal Parlamento europeo dovrebbero avvenire quindi solo con gruppi di interesse registrati e questi incontri dovrebbero essere segnalati pubblicando tutte le informazioni online.
I deputati chiedono poi alla Commissione di rafforzare le restrizioni agli ex commissari che una volta lasciato il loro incarico all’esecutivo di Bruxelles passano poi a lavorare per aziende, banche o lobby, come hanno fatto l’ex presidente José Manuel Barroso e la ex commissaria Neelie Kroes, passati rispettivamente a Goldman Sachs e Uber. Il “periodo di riflessione” in cui il passaggio a questo tipo di lavoro sia vietato dovrebbe essere esteso a 3 anni.
Le nuove regole sulla trasparenza sono incluse nel regolamento del Parlamento europeo approvato in Plenaria lo scorso 13 dicembre. Queste norme richiedono che le dichiarazioni di interessi finanziari dei deputati siano più dettagliate, regolarmente aggiornate e controllate. Gli ex deputati d’ora in poi saranno tenuti ad informare il Parlamento quando prendono un nuovo lavoro come lobbista. Rivisto anche il codice di condotta che include adesso un divieto esplicito ai deputati di accettare incarichi di lavoro retribuiti da una lobby.