Bruxelles – Rischia di trasformarsi in una conferenza di crisi, quella in programma domani a Bruxelles sulla Siria. Pensata per riavviare gli aiuti umanitari nell’immediato, nell’immediato però la situazione cambia radicalmente. Il regime di Bashar al-Assad ha usato armi chimiche, ecco cosa dice l’attualità. Gas tossici sono stati impiegati nel nordovest del Paese, nella provincia di Idlb controllata dai ribelli. Oltre 50 i morti, secondo le prime stime. “Abbiamo capito che si è trattato di un utilizzo di armi chimiche, avvenuto attraverso un attacco aereo”, le prime reazioni offerte dall’inviato speciale dell’Onu per la Siria, Staffan De Mistura, in conferenza stampa a Bruxelles. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault, ha chiesto una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, e ha annunciato che domani porterà alla conferenza sugli aiuti per la Siria “un messaggio di allerta e mobilitazione”, richiamando i partner all’urgenza di un transizione politica nel Paese.
Il futuro di Damasco è uno degli aspetti trattati dalla strategia in sei punti dell’Ue per la Siria. L’alta rappresentante dell’Unione europea, Federica Mogherini, ha chiarito che l’ordine di priorità vede innanzitutto la piena assistenza umanitaria quale principale sfida cui rispondere. Ma gli ultimi avvenimenti entrano prepotentemente nell’agenda. All’emergenza se ne aggiunge un’altra, nuova, che rischia ripercussioni politiche. Il presidente francese François Holland accusa la Russia, da sempre sostenitrice del regime siriano. “Assad conta sulla complicità dei suoi alleati per beneficiare di un’impunità intollerabile”. Parole condivise da Mogherini. “Colpire con armi chimiche è il peggiore degli attacchi, i responsabili devono pagare”.
Difficilmente il tema resterà fuori dal tavolo domani, quando a Bruxelles arriveranno per partecipare alla conferenza i rappresentanti delle oltre 70 delegazioni attese, tra ministri e rappresentanti della società civile. “L’Impunità non è un’opzione, soprattutto quando davanti agli occhi abbiamo quello a cui stiamo assistendo”. Il diritto internazionale, ricorda Mogherini, prevede che ogni regime abbia comunque delle responsabilità nel trattamento e nella protezione dei civili. Mogherini ne discuterà con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, con cui l’alta rappresentante intende costruire la risposta comunitaria alla crisi siriana. “Unione europea e Nazioni Unite sono ormai partner naturali in questo difficile lavoro”.