Bruxelles – Semaforo verde dei garanti nazionali per la protezione dei dati alla proposta della Commissione europea di modificare le regole sulla privacy online, estendendo le norme applicate alla compagnie di telecomunicazione “tradizionali” anche alle più nuove come Skype o Viber, che di fatto forniscono gli stessi servizi. Il Gruppo di lavoro Articolo 29, l’organismo consultivo e indipendente composto da un rappresentante delle autorità di protezione dei dati personali designate da ciascuno Stato membro, dal garante europeo e da un rappresentante della Commissione Ue, ha approvato un parere positivo sulla nuova direttiva e-privacy, evidenziandone però anche alcune criticità. Secondo il gruppo servirebbero regole più stringenti per ottenere il consenso dell’utente a monitorare i dispositivi Wi-Fi, controlli più severi in materia di trattamento dei metadati dell’utente, divieto d’uso dei ‘cookies walls’ se i cookie non sono accettati, e più impegno sulla ‘privacy by design’ nei device per permettere agli utenti di cambiare le proprie impostazioni in qualsiasi momento.

I garanti nazionali per la protezione dei dati promuovono la direttiva sulla e-privacy
Il Gruppo di lavoro Articolo 29 ha approvato un parere positivo, pur evidenziandone alcune criticità
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