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Italia ai primi posti in Europa per consumo di droghe

Italia ai primi posti in Europa per consumo di droghe

Secondo l’Agenzia europea delle droghe il nostro paese è quarto per il consumo di cocaina e secondo per l’uso di cannabis tra i giovani. Il giro d'affari nel continente è di 24 miliardi di euro. Preoccupano le nuove droghe sintetiche

Bruxelles – Italia è tra i primi paesi in Europa per il consumo di droga. Stando alla relazione per il 2017 pubblicata dall’agenzia europea delle droghe (Emcdda) e presentata oggi a Bruxelles, il nostro Paese si classifica in terza posizione per quanto riguarda il consumo di cannabis. La relazione indica che, secondo i dati del 2014, il 31,9% della popolazione adulta (compresa tra i 15 e i 64 anni), ha fatto uso di cannabis nell’arco della propria vita. Cifra decisamente superiore rispetto alla media europea del 26,3%. Guardando ai dati relativi ai giovani (individui compresi tra i 15 e i 34 anni), inoltre, si scopre che l’Italia si colloca addirittura al secondo posto nella classifica europea, con livelli di consumo di cannabis che superano di quasi 6 punti percentuali la media europea.

Cifre non incoraggianti anche per quanto riguarda il consumo di cocaina per il quale l’Italia è preceduta soltanto da Gran Bretagna, Irlanda e Spagna, classificandosi al quarto posto con il 7,6% della popolazione adulta che nell’arco della propria vita ha fatto uso del cosiddetto “oro bianco”.

Guardando al più ampio scenario europeo, la droga maggiormente consumata è la cannabis, per un giro di affari stimato in 9,3 miliardi di euro, con rotte di traffico caratterizzate da un ruolo sempre più marcato dei Balcani Occidentali e della Libia. Al secondo posto in Europa si trova il consumo di cocaina, seguito da quello dell’mdma, delle anfetamine e degli oppioidi, che contribuiscono a generare un mercato complessivo stimato di  24 miliardi di euro nel 2013.

Particolarmente preoccupanti i dati relativi ai nuovi oppioidi sintetici: sostanze particolarmente potenti che imitano gli effetti di eroina e morfina. “Mi preoccupa soprattutto che i giovani siano esposti a molte nuove droghe pericolose”, ha affermato il commissario europeo per gli Affari interni Dimitris Avramopoulos. “Tra il 2009 e il 2016, in Europa sono già stati individuati 25 oppioidi estremamente potenti” e uno degli aspetti più gravi è che “per produrre molte migliaia di dosi bastano piccole quantità di queste sostanze”, che risultano dunque facili da nascondere e trasportare, rappresentando una sfida importante per le agenzie di controllo antidroga e un affare particolarmente allettante per la criminalità organizzata.

Oltre a ciò, i dati negativi riguardano i decessi per overdose che risultano in costante aumento sul territorio europeo per il terzo anno consecutivo, specialmente a causa dell’abuso di sostanze quali eroina e altri oppioidi. Soltanto nel 2016, inoltre, 66 nuove sostanze psicoattive sono state rilevate per la prima volta tramite il Sistema di allerta precoce dell’UE (Ews): più di una alla settimana. “Malgrado i segnali positivi sulle nuove droghe che stanno emergendo ad un ritmo più lento – ha affermato il direttore dell’Emcdda Alexis Goosdeel – la disponibilità complessiva rimane elevata”.

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