Bruxelles – Negli ultimi 10-15 anni sono continuamente e pericolosamente diminuite le api presenti sul continente europeo, in particolare nei Paesi più occidentali come Francia, Belgio, Svizzera, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Spagna e Italia. Per salvaguardare questi insetti essenziali per la conservazione della biodiversità del pianeta è nata la piattaforma ‘European Bee Partnership’, presentata a Bruxelles a un simposio scientifico organizzato da Efsa, Copa-Cogeca, Bee Life, Epba e European Crop Protection Association. L’obiettivo è quello di mettere in comune i dati che possano permettere ad apicoltori, scienziati, ricercatori e industria di collaborare per trovare soluzioni utili a tutelare la salute delle api, minacciate da cambiamenti climatici e uso di pesticidi, soprattutto i neonicotinoidi, che l’Ue potrebbe presto bandire.
“Per essere efficace, la raccolta dei dati deve rispondere a domande precise”, evidenzia Laszlo Kuster, rappresentante della Commissione Ue. Ed è in questa direzione che si spinge anche il progetto Must-B di Efsa, per la valutazione del rischio di fattori di stress multipli nelle api. Secondo la Fao, le api sono responsabili dell’impollinazione di 71 tra le 100 colture che forniscono il 90% degli alimenti in tutto il mondo.


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