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Gli italiani in 30 anni sono passati dall'entusiasmo per l'Ue allo scetticismo

Gli italiani in 30 anni sono passati dall'entusiasmo per l'Ue allo scetticismo

Secondo uno studio dell'Istituto Jacques Delors alla base di questo distacco ci sono la crisi economica, quella politica e quella dei migranti

Bruxelles – Gli italiani sono sempre più “eurofobi”, sembra esser giunto al capolinea quello che trenta anni fa sembrava un rapporto idilliaco tra l’Europa e il popolo dello stivale. Dal 1991 al 2018, l’amore sembra diventato disillusione e frustrazione.

In vista dell’elezioni del 4 marzo, l’Istituto Jacques Delors insieme al Centro Kandar, sul il futuro dell’Europa, ha promosso uno studio sulle relazioni tra il popolo italiano e l’Unione Europa.

Dallo studio emerge una frattura che si è sempre più acuita nel corso degli anni e che sembra essere causata principalmente da tre fattori: la crisi economica, politica e quella dei migranti. L’impatto della crisi, l’alto debito pubblico e un regime fiscale più pesante rispetto a quel di altri Stati ha condizionato notevolmente il rapporto tra i cittadini e Bruxelles. Senza parlare dell’alto livello di disoccupazione.

Gli immigrati costituiscono uno dei fattori scatenanti della rottura: 6 italiani su 10, esprimono opinioni negative nei confronti dei rifugiati. L’opinione pubblica è divisa sulla necessità di concedere loro un aiuto: il 48% ‘è d’accordo’ che il Paese dovrebbe aiutarli, mentre 44% non lo è.

Secondo lo studio “qppare chiaro, come gli italiani abbiamo bisogno di un nuovo governo che possa restituire fiducia nei confronti delle istituzioni europee, soprattutto affrontando le problematiche sull’immigrazione, che al momento rappresentano uno dei punti chiave della rinascita del Paese”.