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Daniela Aiuto lascia il Movimento 5 Stelle:
Daniela Aiuto

Daniela Aiuto lascia il Movimento 5 Stelle: "Erano diventati i gestori della mia vita"

In una lunga intervista a La Stampa, l'eurodeputata mette nero su bianco una serie di denunce piuttosto forti nei confronti del M5s e della Casaleggio. Toia: "Ennesima conferma del loro metodo"

Bruxelles – Prima di arrivare ad una possibile espulsione – in passato se ne sono viste numerose – l’eurodeputata Daniela Aiuto (Efdd) ha lasciato il Movimento 5 Stelle di sua spontanea volontà.

Come ha spiegato la parlamentare in una lunga intervista rilasciata a La Stampa, gli addetti alla comunicazione del MoVimento “sono diventati i gestori delle nostre esistenze…entrano nelle nostre vite…possono decidere il successo o l’affossamento mediatico del singolo eletto”. Nessuna meritocrazia, stando ad Aiuto, che denuncia in modo forte il sistema “piramidale” che vige a Roma e si ripete in tutte le regioni, “col ‘capetto’ e il ‘vicecapetto’ di turno interno al Movimento”.

Aiuto si era autosospesa per una contestazione di cui avevano raccontato i giornali, senza mai, lamenta, aver avuto la possibilità effettiva di difendersi. In pratica, aveva chiesto al Parlamento di essere rimborsata per uno studio richiesto in quanto parlamentare, che successivamente è risultato in gran parte copiato da Wikipedia. Ma lei, racconta, era vittima e non colpevole: aveva infatti incaricato e pagato una società di consulenza per condurre la ricerca in questione. Casaleggio però, per Aiuto, non si è dimostrato affatto “empatico” nei suoi confronti: lei avrebbe dovuto a suo avviso autosospendersi per salvare l’immagine del Movimento. Cosa che lei, effettivamente, poi fece. Dopo questo scambio di parole, il buio: “Nessuno mi ha più risposto”.

“Non faccio di tutta l’erba un fascio, nel Movimento ci sono tantissime persone che stimo; io metto in discussione la subalternità di tutti alla comunicazione, cioè alla Casaleggio (la società di consulenza che si occupa delle strategie digitali del M5s, ndr)”, si legge nell’intervista. E in proposito cita un episodio che lascia abbastanza perplessi: la richiesta degli addetti alla comunicazione di consegnare password di accesso alle pagine Facebook private, per aver modo, forse, di cancellare i post ritenuti inopportuni.

Il successo del Movimento, d’altronde, è notoriamente stato costruito a suon di social network. In proposito, Aiuto sostiene di aver probabilmente inteso che i profili di Di Maio e Di Battista fossero gestiti da una persona unica, che poi ‘aggiustava’ le dichiarazioni in base alle caratteristiche personali dei due pentastellati.

“Le dichiarazioni dell’europarlamentare Daniela Aiuito sono gravi”, ha dichiarato Patrizia Toia, capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, ritenendo che rappresentino “l’ennesima conferma del metodo Casaleggio” basato sul controllo del pensiero, dei comportamenti e della vita dei propri eletti, “calpestando i diritti sanciti dalla Costituzione e dalle norme europee”. “Questa è l’idea di libertà e democrazia che ha in mente Di Maio? Questa è la sua nuova idea di Europa?”, ha concluso Toia.

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