Roma – “Una frode vuol dire meno scuole, ospedali, investimenti, e posti di lavoro per i cittadini europei”. La plastica rappresentazione delle conseguenze della distorsione di fondi europei la dà Beatrice Covassi, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea in occasione, oggi al Senato, della presentazione della relazione annuale del Comitato nazionale per la repressione delle frodi nei confronti dell’Unione europea.
Dalla Relazione emerge come nel 2017 l’Italia risulta, ancora una volta, come il Paese leader in Europa in tema di prevenzione e lotta ai fenomeni di frode ai danni del budget europeo, con “significativi passi avanti”, ha sottolineato Covassi soprattutto verso la criminalità finanziaria e quella organizzata.
La Relazione, in particolare, evidenzia come l’Italia a livello europeo sia stato il Paese con il più alto numero di “decisioni giudiziarie adottate” rispetto alle raccomandazioni indirizzate dall’Olaf a seguito di casi di sospetta frode. L’indice che misura questo rapporto, l'”indictment rate”, è pari al 58% rispetto a una media europea del 42%.
A livello nazionale, le numerose iniziative promosse dal Comitato per favorire con maggiore efficacia la fase di prevenzione dei fenomeni di frode e irregolarità hanno prodotto un decremento del cosiddetto ‘tasso d’errore’ nell’uso di risorse dei Fondi strutturali che conferma una tendenza registrata già negli anni precedenti. Nel 2017, la diminuzione degli importi relativi ai casi di irregolarità/frode è scesa del 16% che, in termini assoluti, equivale a 18 milioni di euro rispetto alla precedente annualità.
Nella Relazione, si legge “è proseguita anche l’attività di chiusura, avviata nel 2014, di 243 casi di irregolarità e frode più datati ancora aperti con la Commissione europea per un importo complessivo di oltre 61 milioni di euro, evitando che tale importo venisse rimborsato alla Commissione europea con un notevole risparmio per il bilancio nazionale”.
“Il Nucleo della lotta anti-frode nell’uso delle risorse europee è un punto di eccellenza della nostra pubblica amministrazione che testimonia sia l’elevato livello professionale della Guardia di finanza ma anche la sua capacità di applicarsi per portare avanti questo livello, trovando anche consenso a livello europeo e questo, con i tempi che corrono è una grande boccata d’ossigeno nelle relazioni tra noi e l’Unione Europea, alla quale il governo tiene in modo particolare”, ha detto il ministro per gli Affari europei Paolo Savona.
Per la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, “le frodi sono in grado di intaccare quella istituzione invisibile su cui poggia lo sviluppo del nostro sistema economico: la fiducia. La fiducia verso l’Italia, la fiducia verso le imprese italiane, ma anche la fiducia dei cittadini italiani nei confronti delle Istituzioni – nazionali e comunitarie – la fiducia verso il futuro”.
“Bisogna quindi – prosegue – perseverare nella lotta per la legalità, strettamente connessa alla qualificante fase della progettazione, attraverso la quale dobbiamo dimostrare di saper investire in maniera virtuosa tutte le risorse a disposizione. Penso al Piano nazionale per la sicurezza e la legalità nelle regioni più svantaggiate – ha aggiunto Casellati – penso alla possibilità di far crescere, proprio intorno alle fasi di progettazione e predisposizione dei dossier una nuova classe di professionisti, certificatori qualificati, in grado di affiancare enti, imprese e giovani per consentire loro di cogliere tutte le opportunità presenti e future”.