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Brexit, pronto l'accordo di principio. Tusk:
Il capo negoziatore Ue per la Brexit Michael Barnier e il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk

Brexit, pronto l'accordo di principio. Tusk: "Ora tocca agli Stati"

Il presidente del Consiglio europeo informa che la dichiarazione politica è pronta. Ma ancora non sono sciolti alcuni "nodi"

Bruxelles – La dichiarazione politica sulla Brexit è pronta. Doveva arrivare già ieri, quando la premier britannica Theresa May si trovava a Bruxelles per incontrare il presidente della Commisione Ue Jean-Claude Juncker, ma i tempi non erano evidentemente maturi. Rimanevano “questioni importanti” di cui discutere, si leggeva solo poche ore fa sul Guardian, il che non faceva certo ben sperare. Poi però è arrivato il tweet del presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, che ha comunicato il raggiungimento di un accordo di massima sui futuri rapporti tra Londra e l’Unione europea. Il testo sarà messo ai voti domenica, nel corso del vertice tra capi di Stato e di governo a Bruxelles. “Il presidente della Commissione mi ha informato che è stata concordata a livello di negoziatori e in linea di principio a livello politico, ora è soggetta all’approvazione dei leader”, si legge.

May, in terra britannica, oggi pomeriggio verso le 15.30 dovrà parlare davanti al Parlamento. Nella sua agenda anche un altro appuntamento importante: quello di sabato alle 18 con Juncker, di nuovo, per un ultimo incontro prima del vertice del giorno dopo.

Ancora non sono risolti alcuni problemi, sembra: il primo è quello di Gibilterra, che negli ultimi giorni ha preso nuovamente piede, trascurato a favore di altre questioni (prima fra tutte la frontiera irlandese), portando il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez a ipotizzare una votazione spagnola negativa sull’accordo Brexit “se le cose restano come sono”. Gli altri problemi sono, invece, le merci e la pesca.

Il documento “politico”, per il momento provvisorio, non è vincolante. 26 pagine che costituiscono “linee guida” per le future relazioni e che affiancano l’altro documento, ben più sostanzioso e a carattere tecnico, di 585 pagine, da convalidare anch’esso per consentire il divorzio del prossimo 29 marzo.

I punti principali della dichiarazione politica

Stando al testo, entrambe le parti vorrebbero costruire un “partenariato economico ambizioso” che definisca i contorni delle loro relazioni una volta che la Brexit abbia avuto luogo. “Questa partnership sarà completa, includerà un’area di libero scambio e una più ampia cooperazione settoriale e sarà basata su disposizioni che garantiranno l’equità”.

Le relazioni tra le due parti si baseranno sul rispetto dell'”integrità del mercato unico dell’Ue e dell’unione doganale e del mercato interno del Regno Unito” e riconosceranno il diritto del Regno Unito a sviluppare la propria politica al di fuori di questa partnership economica “.

Londra e Bruxelles riaffermano inoltre di voler sostituire le disposizioni transitorie (“backstop”) intese a impedire il ripristino di una frontiera fisica in Irlanda con un meccanismo permanente. “Entrambe le parti lavoreranno per ottenere la liberalizzazione dei servizi ben oltre i loro impegni nei confronti dell’Organizzazione mondiale del commercio “, continua il testo. Il periodo di transizione post-Brexit, che deve essere completato entro la fine del 2020, può essere esteso da uno a due anni.

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