Bruxelles – “Due pietre miliari per rendere l’Europa pronta all’era digitale”. La Vicepresidente esecutiva della Commissione europea Margrethe Vestager presenta così le proposte della Commissione europea per i servizi digitali (Digital Services Act) e lil mercato digitale (Digital Market Act). Parlamento e Consiglio si riuniranno nei prossimi mesi per discutere dei due strumenti legislativi. L’obiettivo è garantire ai consumatori e agli utenti della rete di poter accedere in maniera sicura al web quando navigheranno o acquisteranno e alle imprese di poter competere liberamente sul mercato digitale.
L’iniziativa legislativa della Commissione mira a stabilire un quadro unitario per tutta l’UE che possa meglio disciplinare i contenuti digitali a venti anni dall’approvazione della prima direttiva sull’e-commerce, necessaria da aggiornare vista l’invasività che la rete ha raggiunto nelle vite dei cittadini europei. Un intervento che equivale all’introduzione dei semafori al tempo delle prime macchine, come la stessa Vestager ha sottolineato. “Come accadde circa novant’anni fa con lo sconvolgimento tecnologico provocato dall’auto, il Digital Services Act sarà il semaforo che risponderà all’incredibile aumento del traffico online e che fisserà delle regole per portare ordine nel caos. Abbiamo bisogno di fidarci di quello che vediamo online”.
Le tre priorità della legge sui servizi digitali. Sicurezza degli utenti prima di tutto.
Il movente principale della proposta di legge è proteggere dei cittadini dai contenuti illegali nel difficile tentativo di salvaguardare anche la libertà di espressione. Intervenendo nelle politiche di moderazione dei contenuti le autorità europee richiederanno alle piattaforme online di rimuovere i contenuti, prodotti, servizi o le attività ritenuti illegali perché legati all’hate speech, al terrorismo, all’online stalking, ad abusi sessuali sui minori o perché discriminatori. Dalle grandi aziende che si occupano dell’accesso a internet alle piattaforme social o dell’e-commerce, ci sarà l’obbligo di istituire un sistema di controllo che notifichi l’oscuramento o la rimozione dei contenuti illegali e che permetta di contestare tali provvedimenti. Via libera all’impiego di segnalatori attendibili per la lotta ai contenuti non conformi e richiesta a ciascuno stato membro la designazione di un Coordinatore dei servizi digitali che sovrintenderà il rispetto delle norme del regolamento. Per le piattaforme stretta anche sul funzionamento dell’algoritmo: dovranno rendere conto come agisce per permettere agli utenti di decidere cosa vedere. Previste sanzioni fino al 6 per cento del fatturato annuo per le piattaforme che non adempiono agli obblighi del regolamento.
La legge sul mercato digitale e il ruolo dei gatekeepers.
Il Digital Market Act si concentra sui gatekeepers, i “guardiani” del web che per dimensioni, numero di utenti e longevità giocano un ruolo di primo piano nel determinare i servizi offerti dalla rete. La proposta di legge si adopera per indebolire la loro posizione dominante e favorire un clima di maggiore concorrenza. Nell’utilizzo dei dati, i gatekeepers non potranno utilizzare l’enorme quantità di dati ricevuti dalle imprese che assistono o supportano quando sono in competizione con esse (si pensi ai giganti dell’e-commerce) e non potranno impedire agli utenti di accedere a link di imprese che non sono ospitati sulla loro piattaforma. Un meccanismo di controllo interverrà anche nel caso del Digital Market Act per impedire pratiche commerciali scorrette.
“Molte piattaforme online giocano un ruolo centrale per la vita delle imprese e dei cittadini europei”, ha sostenuto il commissario per il mercato interno Thierry Breton. “Con leggi armonizzate, attuate rapidamente e con un sistema efficiente di vigilanza che preveda sanzioni, permetteremo a tutti coloro che usano i servizi digitali di farlo in sicurezza e affidabilità”.