HOT TOPICS  / Invasione russa in Ucraina Qatargate Coronavirus Fit for 55 Energia Allargamento UE Hge Agrifood
Il meccanismo UE sulle esportazioni dei vaccini anti COVID spaventa l'Asia. A rischio la partenza delle somministrazioni
Toshimitsu Motegi, Ministro degli Esteri del Giappone

Il meccanismo UE sulle esportazioni dei vaccini anti COVID spaventa l'Asia. A rischio la partenza delle somministrazioni

Giappone e Sud Corea preoccupati per le nuove misure diramate dalla Commissione europea. Il Presidente delle Filippine Rodrigo Duterte: "Questa è una gara a chi paga di più"

Bruxelles – Il nuovo meccanismo di controllo sulle esportazioni dei vaccini anti COVID approvato dall’UE alla fine della scorsa settimana fa storcere il naso a molti leader dei Paesi asiatici. In estremo oriente e nel Sud-Est asiatico si teme che le fiale prodotte sul suolo europeo e dirette nell’emisfero orientale possano restare non arrivare mai a destinazione mandando in crisi lo sviluppo dei piani di vaccinazione nazionali.

Le prime preoccupazioni erano già state sollevate nel corso del World Economic Forum (WEF) di Davos la scorsa settimana, mentre la Commissione europea studiava una reazione all’annuncio dei tagli nelle consegne delle dosi da parte delle aziende farmaceutiche. “Abbiamo in programma di importare vaccini prodotti dall’UE. Un altro tipo di vaccino, fabbricato negli Stati Uniti, passerà prima dall’Europa per l’imballaggio per poi atterrare in Giappone”, aveva dichiarato Tarō Kōno, il ministro giapponese per le riforme amministrative delegato alla realizzazione della campagna vaccinale nel suo Paese. “Ora siamo preoccupati che in entrambi i casi le esportazioni dei vaccini vengano bloccate”.

I risultati della vaccinazione in Giappone e in altri Paesi dell’area asiatica dipendono strettamente dalla fornitura dei vaccini prodotti in Occidente. In alcuni Paesi a basso e medio reddito l’approvvigionamento è garantito dalla partecipazione all’alleanza COVAX, l’iniziativa messa in piedi per permettere anche ai Paesi più svantaggiati di accedere al siero. Tra i 92 Paesi che riceveranno supporto nella fornitura dei vaccini ci sono la Mongolia, i Paesi dell’Indocina, l’India e altri Stati dell’Asia centrale. Altri Paesi che non sono destinatari dell’assistenza fornita da COVAX in virtù del loro più alto livello di reddito, rischiano però di subire le conseguenze del “nazionalismo dei vaccini” di cui si parla negli ultimi giorni.

“Non credo sia saggia l’interruzione della filiera dei vaccini, può portare a molte forme di ritorsione”, ha continuato Kōno durante il suo intervento al WEF. I rappresentanti giapponesi si sono fatti sentire anche durante la videoconferenza di lunedì scorso (1 febbraio) con la quale sono stati celebrati i due anni dell’entrata in vigore dell’accordo di partenariato UE-Giappone. Durante il vertice il ministro degli esteri giapponese Toshimitsu Motegi si è raccomandato proprio al Commissario europeo al commercio Vladis Dombrovskis sulla collaborazione a non ritardare ulteriormente l’inizio della campagna vaccinale in Giappone, che ora è prevista a fine febbraio (il governo nipponico non si è ancora espresso sui tempi della vaccinazione di massa).

Le lamentele sono arrivate anche dal presidente dal Ministro degli Esteri sudcoreano Kang Kyung-wha. “È comprensibile che ogni governo abbia la priorità di proteggere i propri cittadini e che sia impaziente di assicurarsi vaccini a sufficienza per l’intera popolazione”, ha affermato durante il suo intervento al WEF di Davos. “Ma è difficile da legittimare il fatto che molti governi si stano accaparrando dosi di vaccini che siano notevolmente superiori alla grandezza della popolazione nazionale. Così si aumenta l’incertezza nel resto del mondo”.

Una maggiore stretta sulle esportazioni da parte dell’UE potrebbe complicare anche i piani della vaccinazione in Malesia, dove l’autorità del farmaco ha approvato solo il siero sviluppato da Pfizer-BioNTech, da cui si aspettano circa 150 mila consegne durante il mese.

Dura anche la reazione di Rodrigo Duterte, Presidente delle Filippine (che tuttavia rientrano nel sistema COVAX). “Questa è una gara a chi paga di più e noi non siamo ricchi”, ha detto in televisione. “Ora Astrazeneca è tenuta in ostaggio dall’UE. Noi facciamo parte dell’ASEAN (l’Associazione delle Nazioni del Sud Est Asiatico), ma non siamo potenti quanto l’UE e soprattutto non abbiamo agganci”.

ARTICOLI CORRELATI