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Agroalimentare, più competitività nei mercati extra Ue con i programmi di promozione di Bruxelles

Agroalimentare, più competitività nei mercati extra Ue con i programmi di promozione di Bruxelles

La valutazione della Commissione Europea sull'attuazione della politica di promozione dall'ultima riforma del 2014. Bruxelles si prepara a una nuova revisione da proporre nel primo trimestre del 2022, integrandola con gli obiettivi di sostenibilità del Green Deal e della strategia Farm to Fork

Bruxelles – I programmi di promozione di Bruxelles sui prodotti agroalimentari ottengono maggiori risultati sui mercati extra UE rispetto al mercato interno. È quanto sottolinea l’ultima valutazione della Commissione Europea sull’attuazione della politica di promozione dell’Ue per i prodotti agroalimentari dalla riforma del 2014 ad oggi. Il documento è stato trasmesso l’11 febbraio al Consiglio e Parlamento.

La Commissione europea si sta preparando alla revisione della politica di promozione agricola che sarà presentata nel primo trimestre 2022 e ha indicato una serie di raccomandazioni da integrare nella nuova strategia, come la necessità di continuare “a sostenere le iniziative dell’Ue nei Paesi terzi” e invece rafforzare sul mercato interno “la capacità della politica di aumentare il grado di conoscenza dei consumatori riguardo ai regimi di etichettatura dell’UE presenti e futuri”.

Complessivamente, per la Commissione europea la politica è riuscita nell’intento di accrescere la competitività del settore agroalimentare dell’Ue, aumentando “la consapevolezza degli elevati standard dei prodotti dell’UE, soprattutto nei mercati terzi”. Secondo i dati della relazione tra il 2016 e il 2019 ci sono stati 279 programmi di promozione cofinanziati dalla Commissione, di cui 112 destinati al mercato interno e 167 per i mercati al di fuori dell’UE e “hanno sensibilizzato sulle caratteristiche di qualità dei prodotti agroalimentari dell’UE”.

Come avevamo sottolineato, l’export agroalimentare della Ue ha registrato una crescita sostenuta anche durante la pandemia Covid-19 sfiorando i 152 miliardi di euro tra gennaio e ottobre 2020, con un aumento di mezzo punto percentuale rispetto allo stesso periodo del 2019. Continua a crescere e per Bruxelles, molto si può fare sfruttando la politica di promozione agricola che dà a molte organizzazioni l’unica possibilità di partecipare ad attività promozionali ed essere più visibili anche sui mercati esteri.

Di recente la Commissione ha aperto il bando per presentare (fino alle 17 del 28 aprile) i nuovi progetti relativi alla promozione dei prodotti agroalimentari sia sul mercato interno che all’estero, con una dotazione per il 2021 di quasi 174 milioni di euro. Per i programmi di promozione fuori dall’Unione europea la dotazione è di 88 milioni, più della metà, con l’obiettivo, scrive la Commissione, di dare priorità alle iniziative sui “mercati dei Paesi con un elevato potenziale di crescita” come Corea del Sud, Giappone, Messico e Canada. Gli altri 86 milioni di euro dovranno finanziare campagne più in linea con gli obiettivi di sostenibilità del Green Deal europeo, e in particolare la strategia Farm to Fork, come la promozione sui prodotti biologici (49 milioni di euro) e sull’agricoltura sostenibile (18 milioni di euro). Creare un mercato di produzione e consumo più sostenibili (promuovendo “una dieta più vegetale, con meno carne rossa e lavorata”) è proprio uno degli obiettivi della revisione della politica di promozione agroalimentare attesa per il prossimo anno.

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