Bruxelles – Meno Stati, più Europa. La Commissione Europea vuole un rafforzamento dei diritti dei consumatori europei e cerca di rimanere al passo della digitalizzazione dei servizi e dei mercati, dopo il “test di resistenza” rappresentato dalla pandemia COVID-19. In quest’ottica, l’esecutivo UE ha proposto oggi (mercoledì 30 giugno) la proposta di revisione della direttiva relativa alla sicurezza generale dei prodotti e delle norme sul credito al consumo, nell’ambito della nuova agenda dei consumatori varata lo scorso anno. Uno dei principali cambiamenti è la riduzione di libertà nazionali passando da regime di direttiva a regolamento: meno mani libere e più vincoli europei, segno che fin qui quanto fatto a livello di governi per la tutela dei cittadini non è andata bene.
La ‘bocciatura’ degli Stati è contenuta nelle due proposte di revisione normativa presentate dalla vicepresidente della Commissione Europea per i Valori e la trasparenza, Věra Jourová, e dal commissario per la Giustizia, Didier Reynders, e saranno ora discusse dal Consiglio e dal Parlamento UE. Entrambi i membri del gabinetto von der Leyen hanno sottolineato l’importanza del consolidamento della “rete di sicurezza dei consumatori“, tra cui il ritiro dei prodotti pericolosi dai mercati online e la chiarezza nella presentazione delle offerte di credito sui dispositivi digitali. La vicepresidente Jourová ha presentato l’iniziativa come “un intervento rilevante, proporzionato e significativo” per i consumatori, che rappresentano “un volano fondamentale per la ripresa economica“.
In questo sforzo di “dare più potere di intervento ai consumatori mentre la società e i mercati si digitalizzano”, la prima proposta prevede che l’attuale direttiva sulla sicurezza dei prodotti, in vigore dal 2001, diventi un regolamento (che si applicherà direttamente agli Stati membri). Lo scopo è quello di “affrontare il traffico di prodotti pericolosi sulle piattaforme online con più determinazione”, ha spiegato il commissario Reynders. Preoccupa soprattutto il fatto che quei “sette consumatori su dieci che nel 2020 hanno acquistato prodotti tecnologici su Internet” siano continuamente esposti a rischi di sicurezza informatica o per la propria incolumità personale.
Il costante ricorso all’acquisto on-line rende necessario un cambio di politiche, viste le complessità rappresentate dal mondo del web. Si vogliono norme più robuste e più armonizzate. Di più. Secondo le intenzioni della Commissione, passando da direttiva a regolamento verranno affrontati in modo più incisivo i rischi relativi a questi nuovi prodotti tecnologici, come i rischi per la sicurezza informatica e gli acquisti online, introducendo norme sulla sicurezza dei prodotti per i mercati online. Si garantirà che tutti i prodotti che raggiungono i consumatori dell’UE, attraverso i mercati online o dal negozio di quartiere, siano sicuri, sia che provengano dall’interno dell’UE o dall’esterno. Il nuovo regolamento assicurerà che i mercati adempiano ai propri doveri in modo che i consumatori non si ritrovino con prodotti pericolosi tra le mani.
La revisione della direttiva prevede l’introduzione di norme sulla sicurezza dei prodotti per i mercati online (indipendentemente dal fatto che provengano dall’UE o da Paesi terzi) e introduce il principio di responsabilità per le piattaforme su cui vengono realizzati gli acquisti: “Assicurerà che i mercati adempiano i propri obblighi sulla sicurezza e l’origine dei prodotti”, ha precisato la vicepresidente Jourová.
La seconda revisione coinvolge invece il quadro armonizzato UE del 2008 in materia di credito al consumo, vale a dire tutte le attività di finanziamento di persone fisiche e famiglie finalizzate a sostenere i consumi, rimandando o rateizzando i pagamenti. Considerato il fatto che “la digitalizzazione ha profondamente modificato il processo decisionale e le abitudini”, l’esecutivo UE ha proposto che le informazioni relative ai crediti debbano essere presentate in maniera chiara e adeguata ai dispositivi digitali. In questo modo “i consumatori possono capire anche online quale impegno stanno assumendo con la propria firma”, ha puntualizzato Reynders.
Inoltre, la direttiva migliorerà le norme per la valutazione del merito creditizio, ovvero la capacità di un consumatore di rimborsare il credito ottenuto: il commissario per la Giustizia ha sottolineato che si tratta di “una tutela sia per il consumatore contro l’indebitamento eccessivo, ma anche per il creditore”. Agli Stati membri sarà imposto l’obbligo di promuovere l’educazione finanziaria tra i cittadini e di garantire una consulenza in materia di debito.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, il commissario Reynders ha spiegato che le revisioni a tutela dei consumatori si inseriscono “nell’orizzonte del Digital Services Act e del Digital Markets Act“, le due proposte di sui servizi e sui mercati digitali presentate dalla Commissione Europea il 15 dicembre dello scorso anno. “È importante che ciò avvenga mentre Consiglio e Parlamento Europeo stanno discutendo le due pietre miliari dell’Unione in ambito digitale”, per due motivi. Prima di tutto, “dimostra l’approccio orizzontale dei due strumenti legislativi” e in secondo luogo “precisa tutte le nostre richieste verticali ai fornitori di servizi digitali, come nel caso della sicurezza dei prodotti e del credito al consumo”, ha concluso Reynders.