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Letta a Bruxelles per favorire i 5 Stelle in S&D, Calenda in polemica lascia e chiede di aderire a Renew Europe
Carlo Calenda

Letta a Bruxelles per favorire i 5 Stelle in S&D, Calenda in polemica lascia e chiede di aderire a Renew Europe

Per il leader di Azione, l'eventuale ingresso dei pentastellati sarebbe un grave errore politico legato al rinnovo delle cariche di metà mandato dell'Europarlamento

Bruxelles – C’è chi (forse) viene, e c’è chi va. Enrico Letta è oggi 11 novembre a Bruxelles per lavorare all’ingresso del Movimento 5 Stelle nel gruppo dei Socialisti e Democratici del Parlamento europeo. Carlo Calenda, che già in passato aveva lasciato il Partito Democratico per protesta con l’accordo di governo con i pentastellati, ha annunciato su Twitter che oggi stesso lascerà il gruppo e chiederà l’adesione ai liberali di Renew Europe.

Il leader di Azione ha definito l’apertura ai 5 Stelle “un grave errore politico, perché si aprono le porte ad un gruppo unico con un movimento che ha combattuto l’euro e governato con i sovranisti”. E infine la bordata: “La ragione per cui questo sta accadendo non ha nulla a che fare con la politica, è semplicemente una questione di cariche di metà mandato e di peso delle delegazioni. Sorprende il silenzio assordante dei riformisti del PD”.

I liberali gli hanno già dato il benvenuto: “Benvenuto a Carlo Calenda in Renew Europe, il nostro gruppo continua a crescere e a rafforzare la sua azione politica”, ha dichiarato l’europarlamentare di Italia Viva Sandro Gozi. “Sin dall’inizio, sono stato convinto della necessità di costruire questo nuovo spazio politico in Europa. Auspico che la stessa cosa avvenga in Italia”. Anche la Fondazione Einaudi esprime soddisfazione: “Non abbiamo risparmiato critiche a Calenda, anche e soprattutto per il suo posizionamento in Europa, ma proprio per questo oggi il nostro apprezzamento per la sua scelta è pieno”, ha commentato su Twitter la fondazione liberale.

L’adesione del M5S al gruppo socialista, per quanto sponsorizzata da Letta, non è ancora certa. Specialmente tra alcuni big del partito a Roma (a partire dal leader Giuseppe Conte, che invece qualche mese fa era sembrato possibilista), ci sono ancora dei dubbi riguardo l’entrare nello stesso gruppo del PD. Pur tra i non iscritti, oggi i deputati 5 Stelle sostengono la Commissione von der Leyen e il Movimento ha sostanzialmente abbandonato i suoi toni anti-europeisti. Tuttavia, non bisogna dimenticare che solo nella scorsa legislatura molti di quegli stessi deputati sedevano nello stesso gruppo di UKIP, il partito di Nigel Farage fautore della Brexit. I parlamentari non iscritti sono però fortemente penalizzati dai regolamenti dell’Eurocamera e pertanto sono molti gli eletti a 5 Stelle che sarebbero favorevoli allo storico passo.

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