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Conferenza sul futuro dell'Europa, è l'ora delle raccomandazioni dei cittadini su clima e sanità
La sala allestita per la cerimonia di lancio della Conferenza

Conferenza sul futuro dell'Europa, è l'ora delle raccomandazioni dei cittadini su clima e sanità

Da oggi fino a domenica (9 gennaio) i 200 cittadini europei del gruppo dedicato al "cambiamento climatico, ambiente e salute" si riuniranno in Polonia per formulare le raccomandazioni per una riforma dell'UE

Bruxelles – Emergenza climatica e crisi sanitaria. Anche per il terzo panel della Conferenza sul futuro dell’Europa dedicato a clima, ambiente e salute si chiudono i lavori ed è arrivato il momento di formulare le raccomandazioni per riformare l’UE. I duecento cittadini scelti casualmente per questo panel saranno riuniti (chi in presenza, chi virtualmente, data la situazione COVID) da questo pomeriggio fino a domenica (7-9 gennaio) presso il campus del Collegio d’Europa di Natolin (Varsavia, Polonia) con le riunioni plenarie che si terranno al Palazzo della Cultura e della Scienza di Varsavia.

Il COVID-19 sta inevitabilmente rallentando anche il dibattito sul futuro dell’Europa, ma non ha fatto saltare l’ultimo (e il più importante) dei tre appuntamenti di questo panel. Sanità centralizzata a livello europeo, fine dei sussidi ai combustibili fossili, ruolo rafforzato dell’educazione quando si parla di salute e ambiente: sono alcune delle priorità principali emerse nei due dibattiti che hanno preceduto l’incontro di oggi a Varsavia (di cui abbiamo raccolto diverse testimonianze a Strasburgo), ora bisognerà capire come saranno riformulati in raccomandazioni concrete. A metà dicembre è stata la cornice fiorentina a ospitare la formulazione delle prime 39 raccomandazioni alla politica di Bruxelles da parte del secondo panel dedicato alla Democrazia e ai valori, che saranno oggetto di confronto con le Istituzioni durante la plenaria del 21-22 gennaio a Strasburgo. Pandemia permettendo.

Questa volta è il turno del Green Deal e dell’Europa della Salute. Sembrano temi distanti tra loro, ma in realtà sono legati dal tentativo dell’UE di mettere in relazione benessere animale, umano e ambientale in “una salute” (il concetto di ‘One Health’) come se fossero l’una dipendente dall’altra. Nonostante siano strettamente legati, nel quadro della Conferenza sul futuro dell’Europa i due macro-temi non hanno la stessa “presa” sui cittadini europei. Fin dai primi mesi di avvio della Conferenza, l’argomento dei “Cambiamenti climatici e ambiente” è stato tra quelli con più contributi (4.854), secondo solo alla “Democrazia europea” che ha registrato il livello più alto in assoluto (5.104). Sono i temi che oggi stanno più a cuore agli europei, come conferma la terza relazione intermedia sulla piattaforma digitale multilingue (aggiornata fino al 3 novembre), su cui tutti i cittadini europei (non solo quelli scelti per partecipare ai panel) possono contribuire con idee, proposte e altre iniziative che contribuiscano a questo dibattito.

Contributi per ciascun argomento sulla piattaforma (dal 19/04/2021 al 3/11/2021)

Sull’emergenza ambientale, la maggior parte dei contribuiti chiede misure concrete per affrontarli, come sovvenzioni e fiscalità ambientali, nonché iniziative di istruzione e comunicazione a livello dell’UE per sensibilizzare meglio sull’argomento. Di contro, la più grande sorpresa di questa Conferenza sul futuro dell’Europa è che anche durante la crisi sanitaria l’argomento che sulla piattaforma riscuote meno interesse (circa 1.413 contributi) è proprio la sanità e le scarse competenze di Bruxelles in materia.

Tra le proposte della piattaforma e quelle emerse finora nei dibattiti, uno dei temi ricorrenti è la parità di accesso a un’assistenza sanitaria di elevata qualità e a prezzi abbordabili per tutti i cittadini europei. Le richieste vanno da maggiori investimenti nella ricerca sanitaria a un sistema di coordinamento rafforzato a livello europeo, passando per una “sanità garantita per tutti”. Anche qui, bisognerà capire in che termini saranno riformulate queste richieste in proposte concrete.

Il COVID-19 ha “risparmiato” il panel del clima e della sanità, ma non altrettanto ha fatto per il quarto e ultimo panel di 200 cittadini che si sarebbe dovuto incontrare dal 14 al 16 gennaio a Maastricht nei Paesi Bassi, per discutere di Unione Europea nel mondo e in relazione alle migrazioni. Quattro panel in tutto e solo due di questi sono riusciti a tenere l’ultimo incontro fisicamente, in persona. Tante le aspettative di tutti sulla plenaria di gennaio – che per ora resta confermata, secondo la vice presidente Dubravka Suica – che si terrà a Strasburgo e che ospiterà la prima vera interazione dei cittadini con i rappresentanti delle istituzioni dell’UE su queste raccomandazioni. La recrudescenza del virus che il Continente sta vivendo potrebbe costringere il consiglio esecutivo a rimandarla ancora o a spostarla online come in precedenza, compromettendo anche l’esito di questo confronto.

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