Bruxelles – Detto, fatto. Il Belgio prende in parola la Commissione europea e annuncia il via libera alla quarta dose vaccinale contro il Coronavirus. Una misura per il momento limitata alle sole persone immunodepresse e più fragili, ma che comunque apre ufficialmente la strada all’ulteriore puntura. E’ Christie Morreale, ministra per la Salute della regione Vallonia, ad annunciare l’intesa trovata tra le diverse parti responsabili in materia di salute (governo federale, governi regionali e comunità linguistiche).
Le Conseil Supérieur de la #Santé recommande de booster à nouveau les personnes immunodéprimées, très fragiles et à risque face au #COVID19. Les Ministres de la Santé viennent de donner leur feu vert, avec implémentation prochaine.
— Christie Morreale (@christiemorreal) January 24, 2022
Il suggerimento alle autorità belghe di procedere con ulteriore immunizzazione la fascia più a rischioL’invito per è arrivato dal Consiglio superiore per la salute, a livello tecnico-scientifico. Ma a livello politico un’analoga indicazione è giunta dalla Commissione europea, che non più tardi di venerdì scorso (21 gennaio) ha invitato i governi a tenersi pronti per una nuova campagna vaccinale, nel caso in cui la situazione dovesse richiederlo. Il Belgio risponde ‘presente’. Il regno è pronto a procedere “a breve” in tal senso, anche se la ministra vallona non entra in dettaglio e non offre un calendario.
La decisione presa sulla quarta dose vaccinale rispecchia anche l’orientamento dell’Agenzia europea del farmaco (EMA). Il responsabile per la strategia delle vaccinazioni, Marco Cavaleri, ha espresso dei dubbi sulla necessità di procedere subito con un altro richiamo nei confronti di chi ha già compiuto tre vaccinazioni, sottolineando il rischio di insostenibilità di lungo periodo del ricorso continuo e ripetuto del siero anti-Coronavirus. Lo stesso Cavaleri ha tuttavia concesso la possibilità di prendere in considerazione l’ipotesi di secondo ‘booster’ (dose aggiuntiva, appunto, e quindi quarta dose) come misura d’emergenza o per la parte più vulnerabile della popolazione, come gli immunodepressi.