Bruxelles – Dopo l’autunno caldo alla frontiera tra Polonia e Bielorussia, tra crisi migratoria e respingimenti illegali, nel silenzio dell’inverno sono iniziati i lavori di costruzione di un muro di confine da parte di Varsavia. È la Guardia di frontiera polacca a renderlo noto, con i dettagli del “più grande investimento infrastrutturale nella storia del nostro corpo”: 1,6 miliardi di złoty (351 milioni di euro), 5,5 metri di altezza, 186 chilometri coperti (circa la metà della lunghezza del confine con la Bielorussia), rilevatori di movimento e telecamere termiche, completamento dei lavori previsto entro giugno.
Basta con le recinzioni di filo spinato per scoraggiare l’attraversamento irregolare della frontiera da parte delle persone migranti in arrivo dalla Bielorussia, ma un vero e proprio muro in calcestruzzo armato il cui scopo è bloccare un eventuale ritorno di grossi flussi migratori verso la Polonia tra la tarda primavera e l’estate. Sul profilo Twitter della Guardia di frontiera polacca sono stati pubblicati diversi video in cui vengono mostrate le operazioni di costruzione della barriera fisica, che sta sollevando preoccupazioni e polemiche sia per i danni ambientali in una delle ultime foreste vergini d’Europa (la foresta di Białowieża), sia dal punto di vista della violazione dei diritti umani dei richiedenti asilo.
https://twitter.com/Straz_Graniczna/status/1486007363618459649?s=20&t=vwH930OgjSnc1M6iLl34Fg
Varsavia ha inviato migliaia di truppe e agenti di polizia al confine per rafforzare il controllo dell’area e dal 3 settembre dello scorso anno ha chiuso (e mai più riaperto) l’accesso a una striscia di terra larga tre chilometri a giornalisti e organizzazioni non governative che monitorano i pushback (respingimenti illegali di persone con diritto alla protezione internazionale ai confini dell’Unione Europea) effettuati dalle forze polacche. Si ha notizia di 19 decessi tra le persone migranti bloccate sul confine dall’inizio della crisi – tra cui anche un bambino siriano di un anno – a causa dell’esposizione delle temperature gelide tra l’autunno e l’inverno polacco
A proposito della questione della costruzione di barriere fisiche ai confini dell’Unione Europea, a Bruxelles si sono aperte grosse fratture tra istituzioni comunitarie e anche all’interno della stessa maggioranza che sostiene l’esecutivo guidato da Ursula von der Leyen, in particolare sulla possibilità che questi muri possano essere finanziati con fondi UE. La Commissione Europea è stata chiara che ciò non avverrà, ma allo stesso tempo ha proposto una serie di misure controverse per sospendere temporaneamente le regole dell’Unione in materia di asilo in Polonia, ma anche in Lituania e Lettonia.