Bruxelles – Atto deliberato, sabotaggio, indagine L’Unione europea stavolta non usa mezzi termini e promette una risposta unita e compatta a quello che definisce un tentativo di sabotaggio da parte della Russia dei due gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, le due principali infrastrutture di trasporto del gas russo in Europa, che nei giorni scorsi hanno registrato dei danni che hanno portato alla fuoriuscita di metano nel Mar Baltico, con rischi anche per la sicurezza ambientale.
“Qualsiasi interruzione deliberata delle infrastrutture energetiche europee attive è inaccettabile e porterà alla risposta più forte possibile”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, promettendo una forte risposta alle perdite di gas russo registrate nei gasdotti. Entrambe le infrastrutture non erano in attività al momento del danneggiamento: Nord Stream 2 non lo è mai stato, ma per motivi tecnici era comunque pieno di gas, mentre l’infrastruttura principale del Nord Stream 1 (che a capacità massima era in grado di trasportare 55 miliardi di metri cubi di gas provenienti dai giacimenti siberiani) era ferma in una manutenzione strumentale da parte del Cremlino dalla fine di agosto. “Ho parlato con la prima ministra (danese, ndr) Mette Frederiksen sull’azione di sabotaggio a Nord Stream. È fondamentale ora indagare sugli incidenti, ottenere piena chiarezza sugli eventi e sulle ragioni”, ha scritto la presidente su Twitter.
Spoke to @Statsmin Frederiksen on the sabotage action #Nordstream.
Paramount to now investigate the incidents, get full clarity on events & why.
Any deliberate disruption of active European energy infrastructure is unacceptable & will lead to the strongest possible response.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) September 27, 2022
Poco dopo anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha parlato di “atti di sabotaggio al Nord Stream” che sembrano essere “un tentativo di destabilizzare ulteriormente l’approvvigionamento energetico dell’UE”. Il capo del Consiglio europeo ha sottolineato in un tweet la necessità “di un’indagine urgente e approfondita. I responsabili saranno ritenuti pienamente responsabili e obbligati a pagare e i nostri sforzi per diversificare l’approvvigionamento energetico rispetto al gas russo continuano”.
Con una nota pubblicata questa mattina, l’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, ha parlato di una profonda preoccupazione da parte dell’Ue “per la sicurezza e l’ambiente”. “Questi incidenti non sono una coincidenza e riguardano tutti noi”, ha detto, parlando di un atto deliberato. “Sosterremo qualsiasi indagine volta a ottenere piena chiarezza su cosa è successo e perché, e adotteremo ulteriori misure per aumentare la nostra resilienza nella sicurezza energetica“. Le cause delle perdite registrate sono ancora da accertare, ma molte delle ipotesi conducono all’idea che i danni alle tubature siano dovute a un ennesimo tentativo del regime russo di fare pressioni sui governi europei sfruttando le forti dipendenze dal gas in arrivo da lì. Le perdite sono state osservate nell’area marittima tra Danimarca e Svezia, che ieri hanno dichiarato di aver registrato due potenti esplosioni lunedì in prossimità delle perdite e che le esplosioni erano in acqua, non sotto il fondo del mare. “Le perdite di gas dal Nord Stream 1 e 2 nelle zone economiche esclusive di Svezia e Danimarca sono conseguenze di esplosioni, probabilmente causate da sabotaggi”, ha affermato ieri la ministra svedese degli Esteri, Ann Linde, in una conferenza stampa. “Continuiamo a raccogliere informazioni e non escludiamo alcuna causa, attore o motivo”.