Bruxelles – A Baku per prendere parte al consiglio consultivo per il corridoio meridionale del gas, ma anche per prendere atto del raddoppio della capacità del TAP, il discusso gasdotto Trans Adriatic Pipeline che trasporta il gas azero in Europa attraverso l’Italia. La commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, sarà da oggi (2 febbraio) fino a sabato in Azerbaigian, per co-presiedere il nono incontro ministeriale dell’Advisory Council del Southern Gas Corridor, che vedrà al centro l’aumento della capacità del controverso gasdotto, arteria centrale del Corridoio meridionale del Gas.
Una ministeriale che secondo Simson è un’opportunità sia per ripensare a come questo progetto ha aiutato l’UE durante questa crisi energetica senza precedenti, sia per per riflettere insieme sui prossimi passi della nostra cooperazione energetica rafforzata”, ha confidato in una intervista all’agenzia di stampa locale Report News Agency.
I am on my way to Baku to co-chair the 9th Ministerial Meeting of the #SouthernGasCorridor Advisory Council.
Great opportunity to look back at how this project has helped the #EU during the #energy crisis & to reflect on the next steps of our cooperation.https://t.co/uDX98dXcKr
— Kadri Simson (@KadriSimson) February 2, 2023
Il gas naturale proveniente dal giacimento gigante di Shah Deniz nel settore azero del Mar Caspio arriva in Europa attraverso il corridoio meridionale del gas, il Southern Gas Corridor, una vera e propria infrastruttura di approvvigionamento di gas naturale dalle regioni del Caspio e del Medio Oriente all’Europa, che si basa su tre componenti principali: il South Caucasus Pipeline (SCP), il gasdotto che segue la rotta dell’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan e arriva fino al confine tra Georgia e Turchia; il gas azero, dopo essere arrivato in Turchia, prosegue poi attraverso il TANAP (Trans Anatolian Pipeline) al confine turco-greco a Kipoi, che attraversa la Grecia e l’Albania e il Mar Adriatico; prima di approdare in Italia, a San Foca (in Puglia) attraverso il gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline).
Il rafforzamento della partnership energetica tra Ue e Azerbaigian era stata al centro di un viaggio che a luglio ha portato la presidente della Commissione europea a siglare un memorandum d’intesa con l’Azerbaigian per aumentare le importazioni di gas provenienti dalla regione, considerando il corridoio meridionale del gas un’infrastruttura nell’approvvigionamento di gas naturale dell’Ue, in particolare per l’Europa sudorientale. Al culmine della crisi energetica dello scorso anno legata al taglio delle forniture da parte della Russia, secondo Simson il Corridoio meridionale del gas ha fornito all’Ue nel 2022 circa 11,4 miliardi di metri cubi di gas, con un aumento di oltre il 40 per cento rispetto agli 8 miliardi di metri cubi del 2021.
Proprio il Tap avrà un ruolo particolarmente importante per l’aumento dei flussi di gas azero, dal momento che è l’ultimo tratto del Corridoio meridionale del gas che va dalla Grecia all’Italia, e Bruxelles ha previsto la necessità di lavori aggiuntivi per aumentare i flussi con una serie di “stress test” per comprendere le potenzialità di aumento di flussi attraverso l’infrastruttura che, in quanto progetto di interesse comune europeo (PCI) è stato finanziato con sovvenzioni europee e lo stesso sarà per i lavori aggiuntivi. Questa settimana, in vista della ministeriale in programma domani, il consorzio del gasdotto controllato al 20 per cento da Snam ha annunciato l’intenzione di raddoppiare la propria capacità di trasporto di gas entro il 2027. In una nota ha spiegato l’intenzione di avviare la prima fase di espansione per allocare 1,2 miliardi di metri cubi di capacità incrementale l’anno attraverso contratti a lungo termine a partire dal 2026.
Dato l’obiettivo di aumentare i volumi di gas, il memorandum contiene anche un impegno a ridurre le emissioni di metano lungo l’intera catena di approvvigionamento del gas. Il metano è tra i peggiori gas inquinanti atmosferici che contribuisce ai cambiamenti climatici: intrappola più calore rispetto alla CO2, ma si decompone nell’atmosfera più rapidamente, quindi impegnarsi per tagliare queste emissioni dovrebbe avere un impatto più rapido sul surriscaldamento globale. Non solo gas, Bruxelles punta su Baku anche in termini di energia pulita, in particolare nell’eolico offshore e nell’idrogeno verde.